Il blog di Sandro Rizzetto

Il mio 2022 di E-MTB

 

Negli anni scorsi a fine anno facevo sempre un video-slideshow delle mie uscite in [E]-Mtb, ma quest’anno ho deciso di tornare alla parola scritta e a linkare i giri nominati attraverso la scheda del tour del mio sito mtb.rizzetto.com.

Essendo il 2022 un anno di “cambiamento bici”, non posso non dedicare qualche paragrafo ad una mini-review del mezzo dopo 11 mesi di intenso (per me) uso, ovvero:

  • 90 giri (ahimè, 15 in meno dell’anno scorso)
  • 103.000 mt. di dislivello (li stessi fatti nei 105 del 2021, quindi più mt in meno giri, 1144m. di media, frutto di una batteria maggiore)
  • 3400 km (37.7 km di media, per tutte le altre statistiche vedi qui)
  • questo non considerando tutti i commuting in ufficio che comunque hanno sempre previsto -anche in cravatta e con il Pc in spalla!!- una discesa tecnica su trail, ovvero la 1 da Firmian o la 2 da Cornaiano

Per i non interessati o i poco nerd, saltate sotto alla sezione I miei Tour.

Trek Rail 9.8 XT 2022

Dopo svariate bici 26 e 27.5” in taglia S la nuova emtb che avevo scelto portava due grosse novità che mi hanno tolto il sonno pre-acquisto: ruote 29”-29” e taglia M (quest’ultima non per scelta ma per indisponibilità del modello in tempi “umani”).

Se dovessi seguire le teorie di un noto maestro americano (Lee likes bikes) usando il suoi riferimenti del RAD (Rider Area Distance) sarei completamente fuori e anche di 2 taglie (mi servirebbe una XS), ma per fortuna non sempre tutto è una scienza esatta e anche se continuo a ritenere che io sia più da taglia S devo dire che mai ho sentito la taglia in più come un limite o un impedimento. Questo tra l’altro con un modello in cui il reach è ulteriormente aumentato rispetto al passato.

Se con la taglia più grande e quindi con wheelbase allungato poteva essere ovvio che avrei benificiato nelle discese veloci e scassate (e infatti si comporta, per usare un paragone sciistico come un GS Fis raggio 35!), mai mi sarei aspettato un comportamento in salita così diverso dalle mie precedenti. La ruota dietro da 29”, unito all’ampio range of motion del busto che lascia un reach così ampio, ti permettono di salire rampe al limite della gravità; laddove prima era tutto un gioco di busto sullo stem per non far alzare la ruota davanti, adesso le due ruote sono incollate al terreno e basta dare gasss (e il Bosch CX non fa mancare i suoi “cavalli”…) per salire.

Sul nuovo sistema “smart” di Bosch ho già scritto in passato essendo molto critico, ma devo dire che da marzo in poi ci sono stati alcuni upgrade firmware che hanno colmato alcune lacune, prima fra tutte la sensibilità del controller (hanno messo un po’ di debouncing lato software come avrei fatto io). L’autonomia è la seconda cosa che mi ha più soddisfatto in questo nuovo mezzo; con la fortuna di essere leggero (e senza la masochistica inclinazione a “vado in bici per far fatica”) riesco a fare tutti i giri “serali” post lavoro da 1200/1500mt completamente in turbo (spesso “tuned” a +5) avendo quindi a disposizione uno “shuttle” per poter fare la cosa che mi diverte maggiormente, ovvero le discese. Nei giri del week end invece finalmente posso progettare tour da 1800/2200 e affrontarli con un comodo modo Tour (anche qui spesso a +2/+3 se non +5) e usare sempre Emtb per i tratti tecnici. Di più sinceramente non saprei cosa volere. Certo i 900gr. in meno della batteria da 625Wh della taglia S, soprattutto tolti dalla zona alta del tubo obliquo mi darebbero un handling e una giocosità molto maggiore (es. riuscirei a fare un bunny-hop di 3 cm invece che di 1 😊) ma dopo un anno non so se li scambierei con la tranquillità che ho di non vedere mai gli ultimi 10/15% di autonomia.

Lato componenti: buono l’ammo dietro anche se la scimmia sulla spalla per mettere un bel Coil mi tartassa spesso. Non eccezionale, o almeno non quanto sperato, la forcella Zeb 38 Ultimate per quanto riguarda  il “plush” sui piccoli ostacoli, cosa che però ho risolto la scorsa settimana facendo un costoso upgrade al Charger 3.0 e al DeboinAir+ entrambi con i buttercups; dai primi brevi giri un altro mondo! I cerchi in carbonio (che non volevo ma erano “obbligatori” su questo modello ProjectOne) sono sicuramente reattivi e precisi, forse riducono il confort, ma ho preso tante di quelle pacche quando giravo troppo sgonfio che un cerchio in Alu lo avrei bozzato 100 volte! Per la prossima stagione comunque ho previsto un inserto di quelli “protettivi” (non i salsicciotti antiforatura) come il Mariposa. Eccezionale, anche in rapporto al basso prezzo, il reggisella OneUp e per finire un po’ di dubbi sui freni XT a 4 pistoncini, che tutti spergiurano essere uguali ai Saint in termini di potenza ma che io trovo nei “super-super-ripidi” ancora troppo “faticosi” per il dito indice e seppur con un disco da 220 anteriore (che per il mio peso, riconosco essere una esagerazione) non ho quel senso di sicurezza che mi davano i Saint. Dopo varie vicissitudini sulle gomme (Bontrager di serie tenute 2 giri, Assegai -buona- e DHR II tagliata subito sostituita con un Eddy Current), ho ritrovato il nirvana e la perfezione con due Magic Mary ST davanti e SG dietro.

Nel complesso comunque super-soddisfatto dell’acquisto pur riconoscendo che le cifre in ballo per comprare un mezzo del genere sono oscene a dir poco!

I miei Tour

Quest’anno sono stato molto ligio e OGNI giro in bici che ho fatto (tranne appunto quelli per andare al lavoro) l’ho documentato con almeno una foto e un breve commento. Tutti gli altri dati sono invece scaricati automaticamente dal cloud Garmin -in tempo reale, qui i dettagli tennici- tramite una chiamata ad una mia API che alimenta il database del sito mtb.rizzetto.com e la Business Intelligence di PowerBi.

Ecco, quindi, il racconto dell’anno tramite alcuni tour raggruppati per somiglianza…

Giri sulla neve

L’anno si apre e si chiude con due giri sulla neve, esperienza che consiglio a tutti di provare ovviamente con condizioni di fondo che non facciano penare, ovvero né ghiacciata, né troppo morbida o neve fresca. Su forestali battute da ciaspolatori e scialp, il grip è molto simile allo sterrato mosso.

 

 

I giri TOP per panorami e divertimento

Ho scelto questi cinque giri che considero quelli “venuti” meglio nel corso dell’anno. Sia come tecnica che soprattutto come panorami, essendo quasi tutti in ambiente dolomitico. Il fatto che siano giri per me nuovi che ho fatto per la prima volta è un plus, in quanto un giro può essere bello finché si vuole (i 5 Rifugi di Fanes, il Sellaronda, il Merano2000-Omini) ma con tutto il ben di Dio che abbiamo in provincia o regione è un peccato non esplorare.

I “Lunghi”

Questi giri meriterebbero di stare nella categoria di cui sopra ma li ho accomunati per distanza e dislivello. Non essendo un fan dell’Eco mode, pur essendo molto leggero, gli anni scorsi non mi avventuravo mai oltre i 2000, mentre oggi con la batteria da 750Wh la cosa è altamente fattibile anche in Tour (che è già un bello shuttle). Solo nel giro di Folgaria ho avuto un po’ di timore di rimanere a secco (oltre al dislivello c’era anche un kilometraggio non indifferente), mentre gli altri li ho gestiti tutti in tranquillità usando anche assistenze superiori

In Compagnia

Da questo punto di vista è stato un annus horribilis. Uno dei due amici con i quali uscivo in passato ha attaccato la mtb al chiodo mentre il secondo per problemi familiari purtroppo ha avuto tutti i week-end occupati. Se aggiungiamo a questi 4 giri qui sotto un paio di altre uscite con amici qui intorno a casa, posso dire che il 95% delle volte sono uscito da solo. Devo cominciare a cercare un Tinder per biker 😊

Le Sorprese

Alcune sorprese e soddisfazioni come quella di arrivare in cima al Macaion senza spintage...

Questo giro, oltre ad avermi fatto scoprire zone ancora inesplorate del vicino Trentino, mi ha sorpreso per... (leggetevi la descrizione)

Il costone a ovest di Bolzano sotto il Virgolo/Colle può offrire un bel po’ di divertimento e si può fare in entrambi i sensi (io preferisco il primo). Alla fine anche i cittadini partendo da casa hanno un “periplo” della città in stile enduro non male (ci devo pensare il prossimo anno per qualche pausa pranzo lunga partendo dall’ufficio)

Un giro e N…

Quattro tour in cui si possono incontrare all’interno dello stesso giro…

  • 25 cantine
  • 10 punti di ristoro
  • 5 malghe
  • 6 alberi di Natale :-)

Conclusioni e buoni propositi

Innanzitutto mi preme ringraziare il mio rivenditore Sanvit per il solito supporto e disponibilità che mi fornisce ogni volta che ne ho bisogno. Un conto è essere buoni clienti, un altro è essere trattato da amico e sapere di poter “disturbare” anche sui cellulari privati (Thx Daniel e tutto il team mech!!).

Come sempre per l’anno entrante bisogna porsi dei buoni propositi, o meglio dei target/ambizioni a cui quali aspirare:

  • I 100k D+ visto che sono due anni che li raggiungo sono il primo obiettivo sotto il quale non scendere… significa aver fatto abbastanza uscite (una media di 2 volte alla settimana) per essere mediamente soddisfatto
  • Un’occasione didattica non sono mai soldi buttati (sia come corso privato, sia magari -per provare nuove esperienze- come camp o lab di gruppo da 1 o 2 giorni). Ultimamente mi sto trovando molto bene con la scuola Epic-Trail dell’amico @SteveUde e sto aspettando il calendario 2023 per infilarci qualche data
  • Un giro in alta quota, o il famoso Tibet Trail/Goldseeweg partendo dallo Stelvio (anche se la logistica è rognosa) oppure il più semplice e facile Rif. Petrarca dalla val di Fosse
  • Un giro in Liguria (nel Finalese o a Diano) o in alternativa all’Isola d’Elba. Terminare un trail con arrivo in spiaggia, togliersi il fondello e tuffarsi in mare è uno dei migliori piaceri della vita.
  • Mettere sempre in cantiere giri nuovi o varianti non ancora provate anche se limitrofe. Quelli della pagina Tour Pianificati del mio sito basterebbero e avanzerebbero…
  • Ma soprattutto, non farmi male e girare più spesso in compagnia!

Vi lascio con il collage delle 90 cover dei miei giri 2022 (click to zoom...)

Cover Collage

Happy biking 2023!!

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