Ho iniziato a pattinare verso i 7 o 8 anni (come riabilitazione dopo un incidente
alle gambe) e qualche anno dopo ho avuto la fortuna di entrare nelle giovanili dell'Hockey
Club Bolzano in cui ho militato fino ai 16/17 anni...
Considero l'Hockey uno degli sport più belli del mondo, per tecnica, velocità, fattore
fisico, intelligenza di gioco, e sportività (ci si mena, ma alla fine ci si stringe
la mano e amici come prima). Dopo una decina di anni di iniattività ho ripreso a
giochicchiare in squadre amatoriali dove ho ritrovato lo spirito e la voglia dei
tempi passati, ma ahimè non la forma fisica !
Comunque anche senza la stecca e il disco mi piace ancora da matti pattinare, soprattutto
la mattina presto sui laghi ghiacciati in completa solitudine. Non disdegno però
uscite nei Palazzi del ghiaccio soprattutto se ho l'occasione di insegnare a pattinare
a qualche figlio/a di amici.
Il passato remoto
Ho passato praticamente tutta l'infanzia ed adolescenza dentro il Palazzo del
ghiaccio di via Roma. Molti dei miei compagni di squadra (Niki Scudier, Massimo
Fedrizzi, Daniele Giacomin) hanno fatto fortuna in serie A; e con molti altri un
paio di anni più grandi me (Casciaro - colui che mi ha iniziato all'hockey- Oberrauch,
Laurati, Melega, Mauro Giacomin) ho condiviso spogliatoi, allenamenti, e scherzi
da nonni / bocia che poi abbiamo a nostra volta riversato sui più giovani (ricordo
dei piccoli e già bravi Alderucci e fratelli Timpone).
Ho avuto come allenatori due brave persone: Marietto Scudier (il papà di Niki) e
il "vecchio Jarda" -Jaroslav Pavlu, papà di Martin. Entrambi mi hanno insegnato
ovviamente la tecnica e il gioco ma anche e soprattutto lezioni di vita che solo
lo sport di squadra può dare: dall'accettare le sconfitte (poche per fortuna...nell'anno
dello scudetto 82/83 siamo stati IMBATTUTI), al rispetto dell'avversario, dallo
spirito di squadra (far giocare il compagno più forte di te per vincere insieme)
al lavoro duro e tenace (ore di scatto-freno e di "pince").
Stranamente ho più ricordi e flashback di momenti "fuori dal ghiaccio" che non di
azioni di gioco: le trasferte in pullmann, i panini dopo la partita, il the bollente
negli intervalli, le corse per mettere la tuta di sudore sui termosifoni, le ragazzine
fuori dallo spogliatoio, gli allenamenti del sabato senza la "roba"...bello !
H.C. BOLZANO WÜRTH ALLIEVI
CAMPIONI D'ITALIA 1982/83
In piedi da sinistra: Mario Scudier (allenatore), "Frankie" (aiuto), Sandro Rizzetto,
Mirko Veneri, Hannes Larcher, Daniele Giacomin, Maurizio "Niki" Scudier, Alessandro
De Nardi, Massimo Casula, Massimo Fedrizzi, "Condor"
Seduti da sinistra: Stefan Blasinger, Stefan Mair, Renato Cappuccio, S.Larcher,
Gualtiero Gualtierotti, R. Oberrauch, Andrea Tosi
Il Passato prossimo
Dopo molti anni di inattività ho ricominciato a giocare in qualche squadretta amatoriale
(finchè il fisico ha retto). Mi piace ricordare la prima squadra con la quale ho
ritrovato lo spirito e la voglia dei tempi d'oro. Si chiamava Felix: negli anni
successivi sarebbe diventata dominatrice di uno dei piú famosi tornei amatoriali
(il "Baggetta"), ma a me piace ricordarla più nei primi tempi quando ci militava
gente che aveva iniziato da poco a pattinare e ci si
incontrava solo per divertirsi un paio di ore e poi andare a mangiare una pizza
tutti insieme.
Il Team Roster 1996/97 dei Felix
Il Presente
Poco fiato, mal di schiena, le caviglie che non rispondono a quello che la testa
dice di fare, lo scatto "dalla blu alla blu" che ti uccide, la carica che ti lascia
2 minuti senza respiro, il ragazzino che potrebbe
essere ormai quasi tuo nipote che ti passa via... Ok, meglio lasciar perdere e sperare
che la temperatura bassa di qualche inverno ghiacci i laghi per potersi divertire
solo con "guanti e parastinchi" (o anche solo pattinando in mezzo alla natura).
Hockey Club Bolzano
Non posso evitare di parlare della squadra che nell'infanzia e adolescenza ha riempito
il mio cuore di gioie (tante) e delusioni (poche per fortuna). Nel vecchio Palazzo
del Ghiaccio di via Roma (la famosa "Fossa dei Leoni") come
al nuovo "Palaonda" ho visto succedersi fior di campioni nostrani, oriundi e stranieri.
Dalla roccia Gino Pasqualotto alla generazione dei Pavlu (papà Jaroslav, mio allenatore,
e figlio Martin), da Jim Saracinesca Corsi (da prima odiato gardenese e poi nostro
goalie) ai due "grandi" Ron Chipperfield e John Bellio
(gli idoli dell'infanzia...), fino al "Volga Express" Sergej Vostrikov
e Igor Maslenikov.
Rivedere tutti questi campioni in una serata amarcord di qualche anno fa (l'All
Star Night 2007) è stato molto emozionante.