Kalahari
La mattina e la vacanza si apre con una piccola e divertente disavventura.
Abbiamo appuntamento alle 8 con il noleggiatore della macchina che ci deve
venire a prendere alla nostra Guest house e portare nella sede del car-hire per
il disbrigo delle pratiche. Alle 7.50 suona il telefono in camera avvertendoci
che l’incaricato è arrivato e ci sta aspettando (gli unici africani zelanti e
più che puntuali li abbiamo beccati noi, pensiamo?). Saliamo sul furgoncino,
scambiamo divertenti chiacchere con l’autista che ci traduce dialoghi dalla
radio e arriviamo al car-hire dove davanti alla porta è in bella mostra e pronta
a essere ritirata una bianca e fiammante Suzuki Gran Vitara proprio come
prenotato. Carichiamo i bagagli, cominciamo a compilare pratiche, documenti,
ecc. quando a un certo punto vedo un nome olandese e non il mio. Cominciano i
dubbi da parte delle ragazze del rent a car, le verifiche, le telefonate… per
farla breve eravamo in un altro rent car che per una serie di coincidenze
incredibili aspettavano una coppia come noi che aveva prenotato un Suzuki
Vitara! La receptionist della guest house infatti aveva chiamato la camera
sbagliata, e il povero addetto (cazziatissimo dalla proprietaria del rent car)
non ci ha chiesto conferma del cognome ma si è fidato. Stupidi anche noi a non
verificare sul pulmino il logo del rent car giusto, ma fra welcome in Namibia,
valigie da caricare, ecc. ci è sfuggito. Veloce ritorno alla Guest house dove il
nostro vero omino, poveretto, era lì un’ora ad attenderci.
(Ri)sbrigate tutte le pratiche vere e ritirata la macchina facciamo la prima
“spesa” (acqua, crackers, biscotti) in un mini-supermarket attiguo, il primo
pieno di benzina e partiamo direzione Sud per il nostro primo lodge.
La guida è super-tranquilla, sono passati molti anni dalla prima volta (in
Irlanda) con guida a sinistra ma la cosa
non mi dà nessun problema. Il consiglio datomi da Agnes (“vicino al tuo
finestrino ci deve essere sempre un’altra corsia, se vedi il ciglio non va
bene!”) funziona e grazie anche alla totale assenza di traffico il viaggio
inizia e prosegue alla grande.
Dopo qualche ora di strada ci fermiamo in uno dei tanti “picnic-point” che sono
posti al lato della strada e che sono spesso posizionati sotto un albero o
almeno una pensilina che fa ombra. Ci sorprenderà vedere sempre il bidone
utilizzato correttamente e mai una cartaccia o bottiglia per terra o sul lato
della strada. La pulizia è infatti uno dei punti “forti” di questa nazione.
Qualsiasi bagno pubblico frequentato era in perfette condizioni molto di più di
tanti nostri autogrill e non abbiamo mai visto situazioni da discarica a cielo
aperto o rifiuti abbandonati come invece abbondano ad esempio in nord Africa.
Camelthorn Lodge
Lasciamo l’asfaltata B1 per prendere la nostra prima “gravel road” e dopo poco
arriviamo al cancello d’entrata del lodge che come impareremo non è mai attiguo
alla reception e alle camere e in certi casi dista anche più di 20 km. Qui i km
sono solo 5 ma di un sentiero (chiamarla strada sarebbe eufemistico) molto
sabbioso. L’addetto al cancello squadra la nostra 4x4 semi-cittadina e ci dice
“provate, se non vi vedono arrivare tra un po’, vi vengono a tirare fuori, ma
soprattutto NON FERMATEVI MAI”. In effetti inserendo il lock del differenziale e
continuando a viaggiare, imprecando per le foto mancate dei primi struzzi, orici
e springbok che vediamo, raggiungiamo la nostra meta; anzi la superiamo perché
un cartello magari lo potevano mettere, ma dopo 7 km capiamo di essere andati
troppo oltre e facciamo inversione a U.
Il
Camelthorn lodge ha la classica struttura che ritroveremo ovunque, corpo
centrale con
reception, sala da pranzo (sempre all’aperto), zona relax di lettura con divani
e poltrone, boma attorno al fuoco che viene acceso prima di cena e piccole
“casette” distanti l’una dalle altre che sono le “camere”.
Dopo un light-lunch a bordo piscina decliniamo l’invito a effettuare un
game-safari con le loro jeep in quanto purtroppo il cielo si è rannuvolato e gli
splendidi colori della rossa sabbia contro l’azzurro del cielo che abbiamo
incontrato all’arrivo si sono un po’ spenti; per quanto riguarda gli animali
sappiamo che avremo molte altre occasioni di vederne in quantità maggiore e di
più specie. Restiamo quindi a rilassarci davanti alla piscina dove a turno
vengono ad abbeverarsi (o a brucare l’erba) varia fauna locale; consumiamo
quindi una buona cena a base di orice e dopo un paio di foto al primo nostro
cielo super-stellato Morfeo ci accoglie tra le sue braccia.