Isola di Smeraldo (o quasi...)
Giugno 2007
Premessa: sono un po’ metereopatico ed essendo un appassionato
di fotografia le condizioni metereologiche e di luce durante un viaggio condizionano
non poco il mio giudizio finale su di un posto. Ero ovviamente preparato e conscio
che in Irlanda prendere sette giorni di sole e cielo sereno fosse un’utopia,
e mi confortava un vecchio detto: “se il tempo in Irlanda non ti piace, aspetta
5 minuti e vedrai che cambia...”. Come dicono gli anglofoni “bullshit!!”
(palle), a parte i primi due giorni, brutto tempo era e brutto tempo è rimasto.
La pioggia ci ha infastidito non continuatamente e solo un paio di volte abbiamo
dovuto tirare fuori l’ombrello (oggetto che gli irlandesi, non conoscono...
cosa deve venire giù perchè lo aprano ?). Però il cielo costantemente coperto, la
luce piatta e fosca, le nuvole basse che impedivano la visione di panorami leggendari
che così bene avevo studiato (Connor Pass, Lady’s view, Mall's Gap,
ecc.), tutto ciò farà purtroppo sì che non avrò un bellissimo ricordo di questo
viaggio ma più rimpianti.
E ciò è un peccato, in quanto (non voglio demoralizzare chi è in procinto di andarci)
l’Irlanda è un paese bellissimo e sorprendente. Mai visto tanto verde in vita
mia se non nei paesaggi neozelandesi ne "Il signore degli Anelli". Conoscendo
il suo boom economico (Microsoft, Apple, DHL e mille altre multinazionali
hanno lí la loro sede europea grazie all’intelligente politica di detassazione
del governo irlandese) mi aspettavo un paese molto piú industrializzato, ed invece
ho percorso 1900 chilometri senza vedere un solo capannone, una sola fabbrica o
qualunque altra cosa che deturpasse il magnifico paesaggio verde smeraldo.
Avendo solo 8 giorni a disposizione abbiamo ovviamente fatto una selezione dei posti
da visitare e la scelta è caduta sulla capitale e sulla parte sud est dell’Isola
(Mayo County, Connemara, Burren, Kerry, Cork County) riservando altri luoghi (il
Donegal, il nord, la costa ovest) ad una prossima puntata (se mi passa la depressione
dal maltempo).
La
fase di progettazione viaggio si è prolungata più del previsto... mi ero immaginato
come per l’anno scorso in Andalusia
di rivolgermi a Ryan Air (più che ovviamente, visto che è irlandese) e a carjet.co.uk
per l’auto. Su quest’ultima non ho trovato grosse offerte e il risparmio
verso un classica big del rent-a-car era risibile, mentre Ryan Air è stata scartata
per via degli infami (ed ovvi se si vuol risparmiare) orari di arrivo e partenza.
Atterrare intorno a mezzanotte e ripartire alle 7 di mattino non significa infatti
solo perdere 2 giorni su 8, ma anche non poter ritirare (o riconsegnare) la macchina
appena arrivati, trovarsi un airport hotel, perdere tempo il giorno dopo per l’auto,
ecc. Insomma alla fine abbiamo rinunciato alle tariffe super-economiche a favore
di quelle “normali” di Aer Lingus e di Avis (che offriva kasko senza
franchigia, oltre ad altre assicurazioni omnicomprensive).
Per gli alloggi il dubbio era se andare all’avventura cercando ogni sera un
alloggio tra i mille disponibili (è incredibile l’offerta ricettiva dell’Irlanda!!)
oppure prenotare anche quelli. Scelta la seconda opzione per paura che il periodo
(seconda settimana di giugno) fosse già di media/alta stagione (sbagliando... è
ancora presto e non c’era anima viva), abbiamo preso un mix di tipologie di
alloggi dal classico bed&breakfast, agli hotel normali, dalle guesthouse alle
country house fino alla suite finale da “sboroooni” a Dublino. Ci mancava
il castello o la residenza d’epoca, ma le mie solite ricerche su Tripadvisor
mi avevano convinto che i 3/400 euro a notte fossero tutto sommato sprecati per
il basso rapporto qualità prezzo che queste strutture riescono ad offrire; è vero,
dormi in un castello, ma con i servizi di un normale 3 stelle non di un 5s quale
il prezzo pretenderebbe.
Di seguito trovato un diario degli 8 giorni trascorsi
e la consueta Photogallery
(questa
volta meno nutrita del solito viste le condizioni meteo di cui sopra;
molti ricordi
sono affidati al video di Silvia fresca frequentatrice di un corso video
al Cineclub