Vietnam - Il Centro

Il Centro

HUE

Giorno 5

Arriviamo a Hue quasi alle 22 e veniamo accolti da Tam; dopo 4 chiacchere in macchina durante il trasferimento al Pilgrimage Village mi viene in mente una battuta della Gialappa's: "ne voglio uno da mettere sul comodino!".

Seppur se a tarda ora e unici ospiti nel ristorante, consumiamo un'ottima cena con le solite 6 o 7 portate (in Italia o altri posti ti avrebbero detto "cucina chiusa e vai a dormire...". L'hotel si trova dentro un eden di vegetazione foltissima, sembra di stare nella giungla mentre percorriamo i viottoli alla ricerca della nostra camera (enorme). A tale flora corrisponde anche una certa fauna non proprio gradita da Silvia...un ragno di una dozzina di cm di diametro purtroppo non riesco a convincerla di graziarlo, mentre è andata meglio a una specie di scarabeo che riesce a svicolare alla sua ciabatta.

Alla mattina tempo ancora molto nuvoloso e visita della città di Hue: iniziamo con una "crociera" (10,15 minuti) sul fiume dei Profumi su una barca tipica che è anche la casa della famiglia di barcaioli e che ci propina ogni genere di mercanzia (assolutamente da sconsigliare, troppo commerciale e sulle rive non si vede nulla); arriviamo alla Pagoda Thien Mu che si trova su una collina a bordo del fiume (niente di che...ci resteranno impressi i monaci bambini con i capelli rasati tranne un lungo ciuffo sulla fronte...molto fashion). In macchina raggiungiamo e visitiamo due siti di tombe di imperatori del Vietnam (Tu Duc e Khai Dinh). Pranziamo in un ristorante carino sotto un bel patio. Nel frattempo inizia a piovere forte e sotto la pioggia si svolgerà tutta la visita della Cittadella di Hue (mi ricorda in piccolo la Città Proibita di Pechino) dove sono in corso i preparativi per il Festival di Hue che inizia questa sera. Finiamo le visite con il mercato di Dong Ba dove Tam ci compra e fa assaggiare tamarindi, corrosol e mangostino. Alla sera ci facciamo convincere a vivere un'esperienza "locale": è tradizione in questo festival fare un giro su una barca un po' più grande di quella della mattina sul fiume, mentre un gruppo di giovani ragazze intona canti locali accompagnate da musicisti con strumenti mai visti. Dopo un paio di canzoni ci pentiamo amaramente della scelta :-) però in compenso siamo contenti di vedere che i turisti vietnamiti ci guardano con compiacimento pensando che ci stiamo divertendo! Mentre invece, i nostri sorrisi e occhiate di divertimento sono per la loro strana usanza di prendere una rosa (ce ne sono a decine già pronte su un tavolo), infilarci una banconota, e offrirla alla cantante con tanto di foto ricordo. Ma NON a fine canzone...DURANTE! e decine di volte per una decina di canzoni! Alla fine del supplizio, raggiungiamo in taxi un ristorante in periferia accompagnati dal solito Tam (essendo "fuori servizio" può mangiare con noi, mentre in altre occasioni le guide vengono scoraggiate dal farlo dall'agenzia, chissà perché...).

Alla fine della solita ottima cena, tentiamo di chiamare un taxi ma tutte le strade sono chiuse per il festival e quindi nessun taxi può raggiungerci per riportarci in hotel. Che problema c'è? il ristorante sta chiudendo e i camerieri ci offrono un passaggio a bordo dei loro motorini; probabilmente sanno di avere a bordo un "carico" prezioso perché non eccedono mai in manovre spericolate, ma anche così riusciamo comunque a vivere l'esperienza del traffico da "insider".

HOI AN

Giorno 6

La mattinata intera la trascorriamo in macchina nel trasferimento da Hue a Hoi An attraverso il Passo delle Nuvole (che valicheremo appunto immersi completamente in un nube e quindi non vediamo nulla del panorama sottostante). Ci accoglie un altro autista che soprannominiamo Ralf (è il fratello di quello del giorno precedente che la guida chiama "Schumacher"), purtroppo è Ralf solo di nome, perché raramente la lancetta del contachilometri supera i 50 kmh...il concetto di "scalata" gli è ignoto (arriva agli stop in 5^ e non schiaccia neppure la frizione), viene superato nei tornanti -ALL'ESTERNO!- da motorini cinquantini in difficoltà in salita, riparte col freno a mano tirato e, povero, pensandoci di farci un favore per tenere l'aria condizionata, vuol fare rifornimento di benzina col motore acceso! Dulcis in fundo infilandosi in un vicolo pedonale a budello, per tornare indietro facendo manovra, distrugge un angolo di paraurti e a quel punto ci fa anche pena pensando a tutte le rogne a cui andrà incontro con assicurazioni e agenzie. Buona fortuna Ralf....

Ci sistemiamo nel bellissimo hotel di design Boutique Resort (forse con la stanza un po' piccola rispetto alle altre) e stanchi del massacrante viaggio lumaca, ci rilassiamo a bordo della piscina (la spiaggia è battuta da un forte vento e il mare ci sembra molto stile "Adriatico" del nord). Ceniamo in hotel.

Giorno 7

La mattina risalutiamo con gioia il ritorno del vero Schumi :-) e andiamo alla scoperta della cittadina di Hoi An (vecchio villaggio), riconosciuta dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità. Passeggiamo per le stradine della città alla scoperta delle case cinesi risalenti a più di due secoli fa e visitiamo i principali siti come il ponte giapponese, il tempio cinese, la casa di Tan Ky. Sicuramente la città è molto carina e affascinante, ma la quantità enorme di negozi e negozietti per turisti che sorgono ovunque mi ha ricordato la giapponese Takayama, gioielli violentati in onore del Dio Souvenir only-for-tourist.

Rifiutiamo con gentilezza la prevista escursione in risciò (o cylco) per raggiungere il "villaggio delle verdure" di Tra Que (meglio la macchina più fresca e sicura). Tra Que è famoso per le sue erbe aromatiche, tra cui in particolare la menta e il basilico, le cui foglie più piccole possiedono un aroma molto intenso e particolare. Durante la visita scopriamo come vivono i coltivatori e quali sono le loro tecniche di coltura (che vorrebbero farci provare vestendoci con cappello conico e tunica per non sporcarci, ma alla fine per fortuna ci viene risparmiato il test vangatura e raccolta delle verdure). Dopo un breve massaggio a piedi, spalle e testa, pranziamo con degustazione della famosa specialità del villaggio, il «Tam Huu», assortimento di gamberi, carne di maiale ed erbe aromatiche e altre specialità regionali, non prima però che Silvia si sia esibita ai fornelli nella preparazione di una specie di omelette. Ritorniamo in hotel a metà pomeriggio e ci rigodiamo un paio di ore di sole in piscina. Alla sera approfittiamo dello shuttle dell'hotel per tornare nel centro di Hoi An dove consumiamo una romantica cena sul balconcino del ristorante Green Mango.

continua...

Hotel

Pilgrimage Village Hue

Le palazzine con mattoni a vista che ospitano 4 camere ciascuna (due a piano terra e due al primo piano) sono inserite in un contesto di vegetazione che pare una giungla. Camera e bagno enormi; molto bella e originale l'idea di una corsia di sassi davanti alla doccia e alla vasca, vanificata però da un'orribile tenda di plastica. Qualche "ospite" non desiderato in bagno (ragno e "scarrafone") ma vista la fitta flora attigua è comprensibile. Colazione e cena al ristorante vicino alla lobby ottime, un po' meno nel secondo ristorante vicino alla piscina.

Boutique Resort Hoi An

Struttura nuova e di "design", camera un po' piccola se paragonata agli altri hotel del viaggio e con un odore che non siamo riusciti a capire se fosse di umido/muffa o se provenisse dal legno nuovo del mobilio. Buono il ristorante per la cena così come la colazione. Il mare e la spiaggia non sono granché, e le sdraio in piscina sono un po' sottodimensionate come numero rispetto al numero di ospiti. Comodo il servizio gratuito di shuttle che ti porta nel centro di Hoi An (distante circa 5 km) e riporta in hotel (ultima corsa alle 21.30 ma tanto i negozi chiudono tutti a quell'ora).