Australia
3-23 aprile 2017
E così eccoci “downunder”!
L’idea è nata quasi per caso, dopo un preventivo per un viaggio in Oriente (Laos-Cambogia)
un po’ troppo caro, mi è venuta fuori la battuta “con quei soldi o poco più vado
in Australia 3 settimane...”.
E dopo qualche minuto, ci siamo detti…. Why not ? In fondo l’anno del mio 50 genetliaco
andava festeggiato con qualcosa di “grosso” e la durata, la distanza -e ahimè- anche
il budget finale lo erano di sicuro.
Prima ricerca: in che periodo? E già qui le cose si complicano, perché è come se
un Australiano volesse un meteo che va bene dalla Norvegia alla Sicilia (non è proprio
così ma ci siamo capiti). L’estate della South Coast equivale alla stagione delle
piogge a nord, che sarebbe meglio visitare in inverno per non sciogliersi quando
però a Sydney fa freschino…Un casino insomma!!
Abbiamo quindi scelto aprile (3-23) ovvero l’autunno mite del sud, un caldo accettabile
nel centro e bel tempo sulla barriera corallina. Questo sulla carta :-( In realtà
a sud abbiamo trovato più freddo del previsto, nel Red Center un cielo spesso coperto
e sulla costa più nuvole e pioggia che sole. Insomma se mi chiedete se aprile è
un buon mese, risponderei si solo per l’assenza del caldo fastidioso mentre si cammina,
ma per il resto…
Il secondo punto era cosa visitare: qui ci è venuta di grande aiuto l’agenzia “Progetto
Australia” trovata su Evaneos nella persona di Paola che ci ha abbozzato un itinerario
e una prima stima di budget. Per una serie di coincidenze e di convenienze economiche,
ho deciso poi di viaggiare con Hotelplan e con la cara amica Daniela facendo in
totale autonomia (fly & drive) le tappe che troverete nel Diario: Sydney, la
Golden Coast da Melbourne, Grampians NP, Kangaroo Island, tappa ad Adelaide per
il volo verso Alice Spring, il King Canyon e Uluru, Cairns e la foresta pluviale
di Mossmann e gli ultimi 4 giorni di relax ad Hamilton Island.
Quello che spaventa di un viaggio in Oceania è solitamente la durata del volo; devo
però dire che la tappa lunga di 14 ore fatta di notte è passata via tranquillamente
dimezzandola con 7 ore di sonno (e un aiutino chimico). Le 6 ore da Malpensa a Dubai
e viceversa con un paio di film si sopportano, mentre le 4 o 5 di attesa degli stop-over
(a Dubai e Brisbane) e passati tra chaise-longue, qualche cafè o ristorante scorrono
via. Avrei detto molto peggio.
Qualche numero: 220.000 passi equivalenti a 155 km a piedi, 3200 in macchina, 5 voli
interni più appunto le quattro tappe intercontinentali che fatte su un “comodo”
A380 (con Wi-Fi a bordo) facilitano molto.
Riassunto generale per chi non ha voglia di leggere il diario: sicuramente un bel
viaggio, ma non entra nella nostra Top 3 di sicuro. Per la natura manca lo spirito
africano che ad esempio la Namibia può darti, la gente è cordiale ed “easy” (no-worries
lo sentirete dire spesso) ma sono molto simili agli americani, i costi delle merci
e dei servizi sono spesso troppo alti rispetto a quanto offrano e molte volte si
nota come alle cose che ritengono belle e affascinanti vengano dati nomi italiani…
come dire, se hai visto la Toscana (o l’Alto Adige), le zone vinicole del Victoria
ti fanno sorridere.
Nella carriera di un viaggiatore è però una tappa che non può mancare e anzi le
zone non fatte (Perth, Darwin con Kakadu e Litchfield) magari potrebbero essere
la scusa per una tappa verso le Fiji o la Nuova Caledonia.
Diario e foto
Nella pagine successive troverete come nei precedenti diari di viaggio, l'esatta
successione degli avvenimenti e dei flash sulla giornata/e
in quell'area con alcune immagini inerenti.
La parte corposa fotografica la trovate qui suddivisa
in zone e temi che spero possano soddisfare i vostri gusti.
Se avete commenti o dubbi su un viaggio simile che state organizzando, non esitate
a contattarmi.