Il Sud
            
                Ho Chi Minh City (Saigon)
            
                Giorno 8
            
            
                 Salutato con "tristezza" il mitico Tam, ci imbarchiamo dall'aeroporto
                di Danang alla volta di Saigon, o meglio di Ho Chi Minh City come oggi si chiama
                (anche se con Saigon si indica ancora oggi il centro storico). Fatta la conoscenza
                di Minh, e lasciati i bagagli nel bellissimo hotel in stile coloniale consumiamo
                il solito luculliano pranzo in un ristorante del centro; successivamente iniziamo
                il city tour con la visita del quartiere centrale con delle case costruite durante
                la dominazione francese, 
                    il Palazzo della Riunificazione, la Cathedrale Notre Dame, l'ufficio della Posta Centrale, la via Cartinat,
                il mercato Ben Thanh, il quartiere Cinese Cho Lon con il mercato Binh Tay, la Pagoda
                Thien Hau.
                Salutato con "tristezza" il mitico Tam, ci imbarchiamo dall'aeroporto
                di Danang alla volta di Saigon, o meglio di Ho Chi Minh City come oggi si chiama
                (anche se con Saigon si indica ancora oggi il centro storico). Fatta la conoscenza
                di Minh, e lasciati i bagagli nel bellissimo hotel in stile coloniale consumiamo
                il solito luculliano pranzo in un ristorante del centro; successivamente iniziamo
                il city tour con la visita del quartiere centrale con delle case costruite durante
                la dominazione francese, 
                    il Palazzo della Riunificazione, la Cathedrale Notre Dame, l'ufficio della Posta Centrale, la via Cartinat,
                il mercato Ben Thanh, il quartiere Cinese Cho Lon con il mercato Binh Tay, la Pagoda
                Thien Hau.
            
            
                Ritorniamo all'hotel abbastanza cotti e l'idea di uscire per mangiare sushi
                (dopo 10 giorni di viet-food) in un ristorante giapponese ci trova troppo stanchi;
                ripieghiamo sullo Sky bar all'ultimo piano dell'hotel dove godendo del panorama
                sottostante del fiume e della città illuminata, ci stordiamo con un paio di mojito
                e cediamo alla tentazione della pizza (neanche male...) spendendo circa l'equivalente
                di 3 cene :-)
            
            
                Mekong - Vinh Long - Can Tho
            
                Giorno 9
            
            
                 Sicuramente la giornata più bella del nostro viaggio! Fuori programma ci fermiamo
                a visitare un tempio caoista
                dove Minh ci tiene una lezione teologica sul Sincretismo. Raggiungiamo quindi il
                punto di imbarco della nostra mini gita sul fiume Tien Giang (il braccio superiore
                del Mekong) e passiamo per Cai Be dove il mercato galleggiante, vista l'ora
                tarda, si riduce a poco o niente. Successivamente sbarchiamo sulle rive del fiume
                tra frutteti e abitazioni rurali dove abbiamo numerosi contatti con bambini e famiglie
                di contadine che non mancano di dispensarci i loro sorrisi. Visitiamo una serie
                di "laboratori" artigianali a conduzione familiare di carta di riso (dove
                Silvia viene invitata
                dalla simpatica nonnina a provare la tecnica), di caramelle al latte di cocco, di gallette di riso e di riso soffiato (avete intuito che qui
                il riso abbonda anche fuori dalle bocche degli sciocchi?).
                Sicuramente la giornata più bella del nostro viaggio! Fuori programma ci fermiamo
                a visitare un tempio caoista
                dove Minh ci tiene una lezione teologica sul Sincretismo. Raggiungiamo quindi il
                punto di imbarco della nostra mini gita sul fiume Tien Giang (il braccio superiore
                del Mekong) e passiamo per Cai Be dove il mercato galleggiante, vista l'ora
                tarda, si riduce a poco o niente. Successivamente sbarchiamo sulle rive del fiume
                tra frutteti e abitazioni rurali dove abbiamo numerosi contatti con bambini e famiglie
                di contadine che non mancano di dispensarci i loro sorrisi. Visitiamo una serie
                di "laboratori" artigianali a conduzione familiare di carta di riso (dove
                Silvia viene invitata
                dalla simpatica nonnina a provare la tecnica), di caramelle al latte di cocco, di gallette di riso e di riso soffiato (avete intuito che qui
                il riso abbonda anche fuori dalle bocche degli sciocchi?).
                
                 Tolte un paio di bancarelle un po' troppo commerciali e turistiche sicuramente
                un bel villaggio, dove si intuisce anche un po' di vita quotidiana con bambini
                che raggiungono la scuola
                    in bici sulle rive o attraversando il fiume con mini-barchini-taxi. Nuovamente in barca
                (sempre a nostra unica
                    e completa disposizione per tutto il giorno!) per raggiungere un altro frutteto
                dove pranzeremo a base di un 
                    pesce gatto che non avremmo dovuto vedere prima in che acque limacciose
                e marroni nuotava (comunque preparato a dovere dentro degli involtini primavera
                più che passabile). Altro tragitto acquatico questa volta su un barchino a remi tra i canali del fiume dove
                dalle rive fitte di vegetazione potrebbe sbucare da un momento all'altro una
                pattuglia di soldati viet-cong (ok, ho visto troppi film!). Terminiamo il trasferimento
                sul fiume con la barca a motore e sbarchiamo a Vinh Long dove avremo la possibilità
                di visitare il più bel e caratteristico mercato del viaggio. Verdura, frutta, 
                            uova, carne,
                pollame, pesce, serpenti, insetti, viscere di ogni animale possibile, persino
                topi di risaia...in un turbinio di odori, suoni, colori sembra non finire mai...
                Minh ci ragguaglia puntualmente su ogni tipo di cibo che facciamo fatica a riconoscere
                (ed è la maggioranza) e spesso ci intratteniamo con le venditrici (sempre donne!)
                che ridono, scherzano, forse ci prendono per il c... ma anche ci fanno i complimenti
                (non a me, ma all'attaccatura alta del naso di Silvia che qui sembra essere
                molto apprezzata).
                Tolte un paio di bancarelle un po' troppo commerciali e turistiche sicuramente
                un bel villaggio, dove si intuisce anche un po' di vita quotidiana con bambini
                che raggiungono la scuola
                    in bici sulle rive o attraversando il fiume con mini-barchini-taxi. Nuovamente in barca
                (sempre a nostra unica
                    e completa disposizione per tutto il giorno!) per raggiungere un altro frutteto
                dove pranzeremo a base di un 
                    pesce gatto che non avremmo dovuto vedere prima in che acque limacciose
                e marroni nuotava (comunque preparato a dovere dentro degli involtini primavera
                più che passabile). Altro tragitto acquatico questa volta su un barchino a remi tra i canali del fiume dove
                dalle rive fitte di vegetazione potrebbe sbucare da un momento all'altro una
                pattuglia di soldati viet-cong (ok, ho visto troppi film!). Terminiamo il trasferimento
                sul fiume con la barca a motore e sbarchiamo a Vinh Long dove avremo la possibilità
                di visitare il più bel e caratteristico mercato del viaggio. Verdura, frutta, 
                            uova, carne,
                pollame, pesce, serpenti, insetti, viscere di ogni animale possibile, persino
                topi di risaia...in un turbinio di odori, suoni, colori sembra non finire mai...
                Minh ci ragguaglia puntualmente su ogni tipo di cibo che facciamo fatica a riconoscere
                (ed è la maggioranza) e spesso ci intratteniamo con le venditrici (sempre donne!)
                che ridono, scherzano, forse ci prendono per il c... ma anche ci fanno i complimenti
                (non a me, ma all'attaccatura alta del naso di Silvia che qui sembra essere
                molto apprezzata).
                
                 Ancora grazie a Minh per averci fatto vivere questa bella esperienza. Proseguiamo
                in macchina fino a Can Tho dove facciamo due passi sulle rive del fiume Hau Giang
                (braccio inferiore del Mekong) prima di prendere il boat shuttle per l'hotel
                Victoria, bellissimo anche questo come tutti gli altri in questo viaggio. Nuovamente
                la giornata super calda (34, 35 gradi ma con 85% di umidità, quindi percepiti sicuramente
                più di 40) ci fa abbioccare al fresco della camera provvista di condizionatore e
                non abbiamo neppure la forza di uscire per la cena che consumiamo in camera a base
                di frutta (sempre presente come cesto omaggio ovunque) e di una specie di pane carasau
                dolce fatto di riso che avevamo comprato dalla nonnina.
                Ancora grazie a Minh per averci fatto vivere questa bella esperienza. Proseguiamo
                in macchina fino a Can Tho dove facciamo due passi sulle rive del fiume Hau Giang
                (braccio inferiore del Mekong) prima di prendere il boat shuttle per l'hotel
                Victoria, bellissimo anche questo come tutti gli altri in questo viaggio. Nuovamente
                la giornata super calda (34, 35 gradi ma con 85% di umidità, quindi percepiti sicuramente
                più di 40) ci fa abbioccare al fresco della camera provvista di condizionatore e
                non abbiamo neppure la forza di uscire per la cena che consumiamo in camera a base
                di frutta (sempre presente come cesto omaggio ovunque) e di una specie di pane carasau
                dolce fatto di riso che avevamo comprato dalla nonnina.
            
            
                Can Tho - Phu Quoc
            
                Giorno 10
            
                 Sveglia molto presto (e ottima colazione nel giardino dell'hotel) perché dobbiamo
                visitare il mercato galleggiante di Cai Rang che è "vivace" solo nelle
                prime ore dell'alba. Purtroppo o è già tardi (le 7) oppure come dice Minh il
                periodo è quello in cui molti commercianti fanno ritorno alle case di origine per
                rendere omaggio ai loro defunti (è il loro 2 novembre in pratica...); fatto sta che
                scorgiamo sí un po' di scambi commerciali sull'acqua ma non come mi sarei
                aspettato (inoltre il mercato è più B2B che B2C, quindi non si percepisce neppure
                la differenza tra compratore e venditore). Con la consueta gentilezza Minh ci propone
                di visitare un altro frutteto più bello di quelli del giorno precedente (e si prodiga
                al telefono con l'agenzia Easia Travel perché paghino loro l'extra non previsto!
                questo sì che è customer care...). Effettivamente il giardino è curatissimo pieno
                di ninfee, fiori di loto,
                alberi di jack fruit, dragon fruit e ananas. Torniamo in hotel, dove chiudiamo le
                valigie pronti a decollare dall'aeroporto di Can Tho (una cattedrale nel deserto
                dove partono solo 3 voli al giorno per le due isole di Phu Quoc e Con Dao e per
                Saigon).
                Sveglia molto presto (e ottima colazione nel giardino dell'hotel) perché dobbiamo
                visitare il mercato galleggiante di Cai Rang che è "vivace" solo nelle
                prime ore dell'alba. Purtroppo o è già tardi (le 7) oppure come dice Minh il
                periodo è quello in cui molti commercianti fanno ritorno alle case di origine per
                rendere omaggio ai loro defunti (è il loro 2 novembre in pratica...); fatto sta che
                scorgiamo sí un po' di scambi commerciali sull'acqua ma non come mi sarei
                aspettato (inoltre il mercato è più B2B che B2C, quindi non si percepisce neppure
                la differenza tra compratore e venditore). Con la consueta gentilezza Minh ci propone
                di visitare un altro frutteto più bello di quelli del giorno precedente (e si prodiga
                al telefono con l'agenzia Easia Travel perché paghino loro l'extra non previsto!
                questo sì che è customer care...). Effettivamente il giardino è curatissimo pieno
                di ninfee, fiori di loto,
                alberi di jack fruit, dragon fruit e ananas. Torniamo in hotel, dove chiudiamo le
                valigie pronti a decollare dall'aeroporto di Can Tho (una cattedrale nel deserto
                dove partono solo 3 voli al giorno per le due isole di Phu Quoc e Con Dao e per
                Saigon).
            
                Raggiunta dopo meno di un'ora l'isola veniamo accompagnati con un 4x4 (e
                capisco il perché intuendo come saranno le strade non asfaltate durante la stagione
                delle piogge) al bellissimo resort Chen Sea dove per 4 giorni il nostro impegno
                fisico maggiore sarà passare dal letto della camera al lettino della spiaggia!
            
            
                Giorni 11, 12, 13, 14
            
                 Dell'isola di Phu Quoc non vediamo niente in quanto abbiamo appunto deciso di
                destinare questi pochi giorni al relax puro, inoltre il caldo intenso ci toglie
                qualsiasi velleità di fare escursioni guidate o solitarie in bici. La spiaggia e
                la piscina "infinity" sono molto belle mentre il mare diciamo che assomiglia più
                al nostro alto adriatico che non alle Maldive! Però perlomeno l'acqua è caldissima
                come piace a me...
                Dell'isola di Phu Quoc non vediamo niente in quanto abbiamo appunto deciso di
                destinare questi pochi giorni al relax puro, inoltre il caldo intenso ci toglie
                qualsiasi velleità di fare escursioni guidate o solitarie in bici. La spiaggia e
                la piscina "infinity" sono molto belle mentre il mare diciamo che assomiglia più
                al nostro alto adriatico che non alle Maldive! Però perlomeno l'acqua è caldissima
                come piace a me...
            
                Probabilmente informandomi meglio o leggendo di più su internet avrei fatto meglio
                a scegliere un'altra isola (Con Dao) che è molto più selvaggia e meno turistica
                ma con una natura e un mare più belli.
            
            
                Saigon - Cu Chi
            
                Giorno 15
            
                 Dopo l'ultima colazione in riva al mare e salutate le simpaticissime cameriere
                del resort (Sara e Susanna) che ci avevano preso in simpatia, prendiamo l'ultimo
                volo interno che ci riporterà a Saigon e dall'aeroporto andiamo direttamente
                nella località di Cu Chi che dista 70 km. Qui si trova il sito "dei cunicoli"
                ovvero la testimonianza di come i contadini e la resistenza comunista nord-vietnamita
                siano riusciti a sopravvivere durante la guerra contro gli americani dal 1968 al
                1974. Dopo la visione di un filmato di propaganda stile "istituto Luce"
                giriamo un po' per la "giungla" dove (oltre a essere mangiati vivi
                dalle zanzare) entriamo per pochi metri in uno di questi tunnel scavati nel terreno
                e capiamo come deve essere stata dura la vita per quelle persone. Interessante anche
                vedere come era organizzata la guerriglia e come funzionavano tutte quelle trappole
                con i rami di bambù appuntiti e infettati che tante volte abbiamo visto nei film
                di guerra. Alla fine del tour torniamo allo stesso hotel dove abbiamo alloggiato
                la scorsa volta (il coloniale
                    Majestic) e dopo la nostra ultima cena vietnamita ci concediamo di nuovo
                il panorama del fiume Saigon dallo skybar dell'ultimo piano con relativo cocktail.
                Dopo l'ultima colazione in riva al mare e salutate le simpaticissime cameriere
                del resort (Sara e Susanna) che ci avevano preso in simpatia, prendiamo l'ultimo
                volo interno che ci riporterà a Saigon e dall'aeroporto andiamo direttamente
                nella località di Cu Chi che dista 70 km. Qui si trova il sito "dei cunicoli"
                ovvero la testimonianza di come i contadini e la resistenza comunista nord-vietnamita
                siano riusciti a sopravvivere durante la guerra contro gli americani dal 1968 al
                1974. Dopo la visione di un filmato di propaganda stile "istituto Luce"
                giriamo un po' per la "giungla" dove (oltre a essere mangiati vivi
                dalle zanzare) entriamo per pochi metri in uno di questi tunnel scavati nel terreno
                e capiamo come deve essere stata dura la vita per quelle persone. Interessante anche
                vedere come era organizzata la guerriglia e come funzionavano tutte quelle trappole
                con i rami di bambù appuntiti e infettati che tante volte abbiamo visto nei film
                di guerra. Alla fine del tour torniamo allo stesso hotel dove abbiamo alloggiato
                la scorsa volta (il coloniale
                    Majestic) e dopo la nostra ultima cena vietnamita ci concediamo di nuovo
                il panorama del fiume Saigon dallo skybar dell'ultimo piano con relativo cocktail.
            
            
                Giorno 16
            
                 L'ultima giornata completamente libera da impegni programmati in attesa del
                volo di rientro in Italia la passiamo all'insegna dello shopping di qualche
                souvenir e del relax; abbondoniamo l'idea di visitare il Museo della Guerra
                che ci attirava per avere un'idea diversa da quella fornita dalla cinematografia
                hollywoodiana, ma l'idea di lasciare questo paese pieno di sorrisi con la tristezza
                nel cuore non ci aggrada molto. Dopo alcuni acquisti al mercato Ben Thanh e in un
                mega negozio regno del tarocco, torniamo in hotel per fare per l'ultima volta i
                bagagli e lasciare questo vivace paese.
                L'ultima giornata completamente libera da impegni programmati in attesa del
                volo di rientro in Italia la passiamo all'insegna dello shopping di qualche
                souvenir e del relax; abbondoniamo l'idea di visitare il Museo della Guerra
                che ci attirava per avere un'idea diversa da quella fornita dalla cinematografia
                hollywoodiana, ma l'idea di lasciare questo paese pieno di sorrisi con la tristezza
                nel cuore non ci aggrada molto. Dopo alcuni acquisti al mercato Ben Thanh e in un
                mega negozio regno del tarocco, torniamo in hotel per fare per l'ultima volta i
                bagagli e lasciare questo vivace paese.
            
                Xin Chào Việt Nam !
            
            
                Hotel
            
            
                Sorge sul fiume a un paio di km dal centro di Can Tho e solitamente (almeno noi)
                ci si arriva in barca per mezzo del boat shuttle gratuito che va e viene dall'hotel.
                L'entrata dalla parte della piscina nella lobby aperta è molto scenografica.
                La camera che abbiamo avuto era carina, abbastanza grande, mentre la stessa cosa
                non si può dire del bagno, con solo la vasca e per di più senza la "doccia
                a telefono" (oltre a una posizione infelice del sanitario). Colazione nel giardino
                buona.
            
            
            
                In stile coloniale (è sorto nel 1925), ha un suo fascino e gli arredi e le decorazioni
                sono stati mantenuti molto bene pur dando l'impressione di non essere "vecchi".
                Le due camere che abbiamo avuto erano entrambe "pool view" (sopra la piscina)
                cosa che mi aveva fatto sperare che fossero molto silenziose in quanto interne rispetto
                alla strada; invece un continuo rumore di fondo (o dei condizionatori esterni o
                dei compressori della piscina) disturbano molto il sonno quasi come il rombo all'interno
                di un aereo di linea. La colazione si può consumare all'aperto sulla terrazza
                del quinto piano; peccato per le marmellate confezionate e per i succhi di frutta
                dal sapore industriale che in un 5* stonano un po'.
            
            
            
                Il resort dista circa 15 minuti di macchina dall'aeroporto; è composto da bungalow
                in cui le due camere che lo compongono sono adiacenti (addirittura con una doppia
                porta comunicante), cosa che può essere molto comoda per una famiglia che divide
                due stanze ma che invece risulta di disturbo per l'inevitabile rumore di voci
                del vicino proveniente dal sottile muro. La cena a buffet e la colazione presso
                "Il Ristorante" (chiamato letteralmente così in italiano) sono molto buone
                e ricche; il cuoco è tedesco (o austriaco) ma l'impronta della proprietà italiana
                si sente anche nel menu. Sdraio e ombrelloni presso la infinity-pool e in spiaggia
                sono in numero sufficiente per non dover farci "la posta" ed è presente
                anche qualche attività sportiva come il noleggio di kayak, hobie cat, barchetta
                a vela, ecc. E' presente anche una SPA gestita da una signora indonesiana che
                offre molti generi di massaggi e servizi wellness.