Vietnam
            
                2-18 aprile 2012
            
                 Era molto tempo che avevamo nella nostra "travel wish-list" questo paese, ma 
                ogni anno in questo periodo (marzo-aprile) era sempre intervenuto un fattore 
                esterno che ce lo aveva fatto rinviare; finalmente quest'anno ce l'abbiamo 
                fatta.
Era molto tempo che avevamo nella nostra "travel wish-list" questo paese, ma 
                ogni anno in questo periodo (marzo-aprile) era sempre intervenuto un fattore 
                esterno che ce lo aveva fatto rinviare; finalmente quest'anno ce l'abbiamo 
                fatta. 
            
            
                Coadiuvati dal cortesissimo Michele di 
                DGV Travel (che sono sicuro useremo 
                ancora) e dal corrispondente estero Easia Travel abbiamo organizzato un tour 
                privato di 16 giorni che toccasse quasi tutte le zone più famose (escluso la 
                parte nord di Sapa) e si concludesse con un po' di relax sulle spiagge 
                dell'isola di Phu Quoc.
            
                 Consultando molti siti e forum, quasi tutti concordano che il periodo migliore 
                se si vuole visitare tutto il paese (nord, centro, sud) sia da marzo a maggio, 
                non essendo periodo di piogge in nessuna parte, essendoci una temperatura 
                gradevole al nord e, seppur caldo, essendo bel tempo al sud. Per la nostra 
                esperienza devo però smentire questa opinione e sconsigliare questo periodo. 
                Nell'arco di 16 giorni abbiamo avuto solo una giornata (ad Hoi An) di sole pieno 
                e cielo azzurro, con la prima settimana al nord caratterizzata da cielo sempre 
                bianco/grigio (e in primavera è SEMPRE così, cosa che nessuno ti dice), e la 
                conclusione della vacanza balneare con alcuni temporali e alternanza di sole e 
                nuvole. Il consiglio che a posteriori mi sento di dare quindi, è quello di 
                dividere il viaggio in due parti: il nord (Hanoi, Ha Long, Sapa e magari 
                aggiungendoci il Laos) in settembre, con cielo azzurro e le risaie verdi pronte 
                al raccolto, e il Sud abbinato magari alla Cambogia da novembre a febbraio con 
                temperature meno bollenti e assenza di pioggia.
Consultando molti siti e forum, quasi tutti concordano che il periodo migliore 
                se si vuole visitare tutto il paese (nord, centro, sud) sia da marzo a maggio, 
                non essendo periodo di piogge in nessuna parte, essendoci una temperatura 
                gradevole al nord e, seppur caldo, essendo bel tempo al sud. Per la nostra 
                esperienza devo però smentire questa opinione e sconsigliare questo periodo. 
                Nell'arco di 16 giorni abbiamo avuto solo una giornata (ad Hoi An) di sole pieno 
                e cielo azzurro, con la prima settimana al nord caratterizzata da cielo sempre 
                bianco/grigio (e in primavera è SEMPRE così, cosa che nessuno ti dice), e la 
                conclusione della vacanza balneare con alcuni temporali e alternanza di sole e 
                nuvole. Il consiglio che a posteriori mi sento di dare quindi, è quello di 
                dividere il viaggio in due parti: il nord (Hanoi, Ha Long, Sapa e magari 
                aggiungendoci il Laos) in settembre, con cielo azzurro e le risaie verdi pronte 
                al raccolto, e il Sud abbinato magari alla Cambogia da novembre a febbraio con 
                temperature meno bollenti e assenza di pioggia.
           
            
                 Peccato averlo scoperto dopo, perché da meteoropatico quale sono (e essendo la 
                fotografia uno degli scopi principali dei miei viaggi), il brutto tempo 
                influenza molto il giudizio di un posto. Giudizio che non avrebbe comunque 
                ricevuto il massimo dei voti e il nostro entusiasmo al pari di altri paesi 
                dell'Estremo Oriente che abbiamo già visitato (non aspettatevi pagode e templi 
                sontuosi come quelli della Birmania o giardini e vegetazione come lo Sri Lanka); 
                lo sviluppo che il Vietnam sta conoscendo in questi ultimi anni con l'arrivo di 
                investitori esteri (che scappano dalla Cina che sta diventando "cara" e vengono 
                a cercare qui manodopera a costi molto bassi) porta inevitabilmente ad una 
                industrializzazione e "de-ruralizzazione" che dal punto di vista del turista può 
                dispiacere e essere "brutta da vedere",  ma dal punto di vista umano è forse 
                giusto rallegrarsi che anche queste popolazioni accrescano il loro tenore di 
                vita.
                
               Pur comunque con tutte le contraddizioni del mondo occidentale: lavorare 
                in fabbrica a poco più dello stipendio da contadino dopo che la multinazionale 
                ti ha comprato il tuo piccolo pezzo di terra a prezzi da fame vale la pena ?
Peccato averlo scoperto dopo, perché da meteoropatico quale sono (e essendo la 
                fotografia uno degli scopi principali dei miei viaggi), il brutto tempo 
                influenza molto il giudizio di un posto. Giudizio che non avrebbe comunque 
                ricevuto il massimo dei voti e il nostro entusiasmo al pari di altri paesi 
                dell'Estremo Oriente che abbiamo già visitato (non aspettatevi pagode e templi 
                sontuosi come quelli della Birmania o giardini e vegetazione come lo Sri Lanka); 
                lo sviluppo che il Vietnam sta conoscendo in questi ultimi anni con l'arrivo di 
                investitori esteri (che scappano dalla Cina che sta diventando "cara" e vengono 
                a cercare qui manodopera a costi molto bassi) porta inevitabilmente ad una 
                industrializzazione e "de-ruralizzazione" che dal punto di vista del turista può 
                dispiacere e essere "brutta da vedere",  ma dal punto di vista umano è forse 
                giusto rallegrarsi che anche queste popolazioni accrescano il loro tenore di 
                vita.
                
               Pur comunque con tutte le contraddizioni del mondo occidentale: lavorare 
                in fabbrica a poco più dello stipendio da contadino dopo che la multinazionale 
                ti ha comprato il tuo piccolo pezzo di terra a prezzi da fame vale la pena ? 
                  Risparmiare come matti per comprarsi l'iphone (sogno di tutti i giovani) o la 
                Vespa -invece che il motorino cinese- è accrescimento ?
Risparmiare come matti per comprarsi l'iphone (sogno di tutti i giovani) o la 
                Vespa -invece che il motorino cinese- è accrescimento ? 
            
            
            
                Ciò detto rimane comunque una bella esperienza e un bel viaggio, dove abbiamo 
                conosciuto splendide persone, mangiato divinamente e soggiornato in strutture 
                meravigliose. Inoltre come sempre ci capita in Oriente non ci siamo mai dovuti 
                preoccupare di micro-criminalità, di essere fregati, di essere importunati da 
                venditori ossessivi; la gente è pronta sempre a dispensarti un sorriso, anche se 
                non gli compri niente ma solo per pura cortesia, ecco perché preferiamo di gran 
                lunga l'Asia sud-orientale ad altri posti. 
            
            
            
                 Un'altra credenza che devo sfatare e che ho letto su molti cataloghi o siti è 
                quello che le guide parlanti italiano siano poche e lo parlino molto male; io 
                stesso, preoccupato di ciò, stavo quasi per optare per guide inglesi e avrei 
                sicuramente fatto male. Le nostre 4 guide (2 al sud, 1 al nord e una al centro) 
                parlavano un italiano molto buono, certo con la tipica inflessione orientale, ma 
                con proprietà di linguaggio e vocaboli che penso molti nostri giovani spesso 
                ignorino (es. "osmosi culturale", "vessillo", "viscoso", ecc.).
Un'altra credenza che devo sfatare e che ho letto su molti cataloghi o siti è 
                quello che le guide parlanti italiano siano poche e lo parlino molto male; io 
                stesso, preoccupato di ciò, stavo quasi per optare per guide inglesi e avrei 
                sicuramente fatto male. Le nostre 4 guide (2 al sud, 1 al nord e una al centro) 
                parlavano un italiano molto buono, certo con la tipica inflessione orientale, ma 
                con proprietà di linguaggio e vocaboli che penso molti nostri giovani spesso 
                ignorino (es. "osmosi culturale", "vessillo", "viscoso", ecc.).
            
                Al nord ci ha accolti la giovane e forse timida Than, molto professionale ma un 
                po' chiusa e "fredda"; ci siamo però rifatti subito con Tam, la guida della 
                parte centrale sicuramente più spassosa e divertente del viaggio. Già uno che ti 
                dice che ha studiato l'italiano sul sito vatican.va perché "il papa è l'unico 
                che parla lentamente...ma perché dice sempre 'con cioia'??"... Ancora oggi 
                abbiamo nelle orecchie la sua voce, la sua cadenza e i suoi "tormentoni" 
                ("rancore...", "sono povero", "campagnolo"...) che tanto ci hanno fatto ridere e 
                divertire. Al Sud invece abbiamo conosciuto Minh, sicuramente la persona con più 
                cultura e con una padronanza di linguaggio e conoscenza di modi di dire 
                incredibile (considerando anche che ha studiato da autodidatta e frequentato 
                solo corsi serali al contrario di Thanh e Anna che ad Hanoi hanno fatto 
                l'università). Minh è già venuto in Italia e addirittura nella nostra zona (è 
                amico di un "collega" informatico meranese che io di sfuggita ho 
                conosciuto...con 7 miliardi di abitanti la cosa sfiora l'incredibile!) e spero 
                tanto riesca un giorno a ritornarci per poter ricambiare la sua cortesia e 
                disponibilità (ogni volta che c'era da comprare un frutto o un dolce per farcelo 
                provare non esitava a pagare di tasca sua, e alla fine del viaggio ho dovuto 
                rincorrerlo per mezzo aeroporto per fargli accettare la consueta mancia che si 
                lascia alle guide...impagabile). Infine Hanh (o Anna), che abbiamo avuto solo 
                per mezza giornata a Cu Chi, una ragazza molto carina che ha studiato e vissuto 
                8 mesi a Perugia e che quindi parlava un italiano quasi perfetto (addirittura si 
                sentiva l'inflessione del centro Italia); anche lei come la sua collega Thanh 
                più riservata e meno espansiva dei colleghi maschi ma comunque molto 
                professionale e istruttiva nell'illustrarci le atrocità e i retroscena della 
                guerra con gli americani. 
            
            
            
                Un grazie di cuore a tutti e quattro! 
            
            
            
                 Un'ultima considerazione riguardante il cibo: mai in un viaggio, escludendo 
                quelli nella nostra penisola, penso abbiamo mangiato meglio! Certo gli 
                ingredienti alla fine sono sempre quei 4 o 5 (molte verdure, riso, pesce, manzo, 
                ogni tanto pollo, e frutta) ma non penso sia mai successo di aver consumato ogni 
                giorno sia pranzo che cena con cibi locali (quasi sempre 5 o 6 portate) e di non 
                aver mai lasciato o rifiutato qualcosa (e chi mi conosce sa che sono abbastanza 
                poco ricettivo in termini di cibo). Le pietanze erano sempre cucinate in modo 
                diverso con sapori che passavano dal piccante all'agrodolce all'acido allo 
                speziato, ma senza gli eccessi thai, messicani o indiani. Forse i ristoranti 
                dove abbiamo mangiato tendono a non esagerare coi turisti occidentali, ma ho già 
                il rimpianto che nella nostra zona non vi sia un locale vietnamita (di quelli 
                veri! non un solito cinese travestito...).
                Un'ultima considerazione riguardante il cibo: mai in un viaggio, escludendo 
                quelli nella nostra penisola, penso abbiamo mangiato meglio! Certo gli 
                ingredienti alla fine sono sempre quei 4 o 5 (molte verdure, riso, pesce, manzo, 
                ogni tanto pollo, e frutta) ma non penso sia mai successo di aver consumato ogni 
                giorno sia pranzo che cena con cibi locali (quasi sempre 5 o 6 portate) e di non 
                aver mai lasciato o rifiutato qualcosa (e chi mi conosce sa che sono abbastanza 
                poco ricettivo in termini di cibo). Le pietanze erano sempre cucinate in modo 
                diverso con sapori che passavano dal piccante all'agrodolce all'acido allo 
                speziato, ma senza gli eccessi thai, messicani o indiani. Forse i ristoranti 
                dove abbiamo mangiato tendono a non esagerare coi turisti occidentali, ma ho già 
                il rimpianto che nella nostra zona non vi sia un locale vietnamita (di quelli 
                veri! non un solito cinese travestito...). 
            
             
             
            
                Nelle pagine successive trovate un mini-diario diviso nelle tre zone 
                geografiche, qualche commento sugli hotel dove abbiamo soggiornato e la consueta 
                Photogallery, ahimè non molto ricca di colori visto la luce quasi sempre piatta 
                e grigia.