Pueblos Blancos
            
                Dopo un' (ovviamente) ottima colazione a 5 stelle e un'occhiata alla spiaggia e
                al lungomare di Marbella
                (niente di eccezionale, anzi) lasciamo a malincuore il migliore hotel della nostra
                vacanza e partiamo alla volta della cosiddetta "Ruta de Pueblos Blancos"
                un giro attraverso villaggi (bianchi) fortificati costruiti sulle cime delle alture
                per difendersi dai briganti delle pianure.
            
                 Ronda
Ronda
            
                La prima tappa è una delle città spagnole più spettacolari; tagliata in due dal
                canyon (il "tajo") scavato da un fiume ha proprio nel settecentesco Ponte
                Nuevo (alto quasi 100 metri) uno dei suoi più famosi monumenti insieme al Palazzo
                Mondragón. Giriamo un po' per il paese incontrando la Plaza de Toros (del 1785 una delle più antiche
                di Spagna), l'Ayuntamento e il 
                    Parador posto proprio sul ciglio della gola. Dal Mirador del Campillo si
                spazia a vista d'occhio su 
                    verdi prati che ritroveremo lungo il viaggio odierno.
            
                Setenil
            
                Altro giro, altro pueblo... forse 
                    il più bello come posizione e per come è disposto. Ci ricaschiamo e ci entriamo
                in macchina rimanendo intrappolati nel solito dedalo di viuzze "a mezza corsia";
                non trovando parcheggi nelle vicinanze lo abbandoniamo a malincuore e mi resterà
                l'amaro di non averlo "sfruttato" fotograficamente a dovere (alcune case
                e passaggi poste sotto la roccia erano spettacolari).
            
                Zahara de la Sierra
            
                Per arrivare a questo pueblo percorriamo una strada (a tratti anche non asfaltata)
                che ci riserverà i più bei paesaggi visti finora. Prati verdissimi (o gialli se ricoperti da un fiore stagionale)
                intervallati da campi appena
                    arati o coltivati (mi hanno ricordato alcune colline del senese o del grossetano).
                Zahara de la Sierra è l'ennesimo paesino pulitissimo, ordinatissimo, con il castello
                che lo protegge dall'alto e con sotto un panorama bellissimo.
            
            
                Arcos de la Frontera
            
                Il tempo stringe e veramente a malincuore saltiamo alcune tappe che avevo previsto
                come Grazalema e Ubrique(i km non sono molti ma le strade di montagna non consentono
                medie molto alte). Scendiamo un passo e torniamo nella pianura dove poco dopo si
                staglia in alto l'ultimo nostro pueblo blanco: Arcos de la Frontera è forse l'archetipo
                di paese bianco con il quartiere moresco, le viuzze che salgono alla chiesa (Iglesia Santa maria de la Asuncion in stile
                gotico-mudéjar) e la Plaza de España che si affaccia sulle pianure sottostanti.
            
                Jerez de la Frontera
            
                Jerez è la capitale dello Sherry e lo si nota non tanto dai vitigni (che non ho
                visto in gran quantità) ma quanto dalle numerose insegne di bodegas (le cantine
                ove si produce lo sherry e che si possono visitare) dai nomi famosi come Osborne
                (il cui toro campeggia praticamente ovunque nelle campagne), Sandeman, John Harvey,
                ecc. La città in sé stessa non ci dice un granché; facciamo una "vasca"
                lungo il corso principale
                affollato di negozi e di gente ove fervono i preparativi per la tradizionale sfilata della Semana Santa.
            
                Alloggio
            
                
                    Hotel Tryp Jerez
                Posizione molto centrale, con parcheggio privato sottostante, nessun particolare
                elogio, né nessun biasimo... Ristorante praticamente nella hall diviso solo da separè
                con un servizio non proprio all'altezza (i camerieri si dividevano tra sala, bar,
                cucina e forse anche reception!). Per il prezzo pagato più che bene, ma andrà presto
                nel dimenticatoio.