La provincia di Jaén
La giornata è dedicata a questa regione di campi ondulati a est di Cordova e sud
del fiume Guadalquivir dove la coltivazione più frequente è quella degli ulivi,
ed infatti campi sterminati di uliveti che formano geometrie bellissime si alternano a cittadine
rinascimentali ed antiche molto carine.
Montoro
La prima tappa è questo paesino
(in spagnolo Montero) famoso per un ponte cinquecentesco (Puente de la Donadas)
che sorge su un colle e che con le sue classiche case bianche si staglia bene tra
l'azzurro del cielo e il verde del pendìo sottostante. Ci addentriamo nel centro
per vedere la classica piazza centrale del paese ove solitamente risaltano la chiesa
(Iglesia de San Bartolomè) e l'Ayuntamento (il municipio). Nuovamente dimentichiamo
che qui le strade considerate carreggiabili sono vicoli dove se apri le braccia
tocchi i due muri e quindi dopo un po' di manovre per riuscire a disincastrarsi
lasciamo questo bel paesino.
Baños de la Encina
La seconda tappa è un altro villaggio di piccole dimensioni caratterizzato da una
fortezza fatta costruire da un califfo intorno all'anno 1000. Dai piedi delle sue
15 torri si ammira un panorama
fantastico di pascoli e ulivi. La vita nel paese come spesso ci capiterà di osservare
si svolge tranquilla con gli
anziani sulla panchina a raccontarsela, le donne che si parlano da un balcone
all'altro, un vigile che si aggira senza avere molto da fare (forse in estate in
questi posti c'è molto più traffico) e bambini che tornano da scuola o giocano al pallone sul sagrato della chiesa.
Jaén
Tutt'altra musica a Jaén che è una vera e propria città con condomini, negozi di
catene internazionali, traffico, ecc. Sinceramente è forse la cosa più brutta vista
in tutto il viaggio. L'unica attrattiva che la poteva salvare era la cattedrale che purtroppo abbiamo trovato chiusa
(probabilmente in vista dei preparativi della Semana Santa come ci è capitato a
Cadice). Per curiosità siamo saliti al Castillo de Santa Catalina, un castello con possenti baluardi
che domina la città dall'alto, che ospita un hotel particolare (un Parador in stile
medioevale) dove dovevamo alloggiare ma che all'ultimo non ci aveva confermato la
prenotazione.
Úbeda
La delusione di Jaén viene subito ripagata dalla vista di Úbeda un gioiello rinascimentale
dove già nello spazio di una piazza si racchiudono tre o quattro monumenti di pregevole
bellezza a cominciare dalla chiesa (Capilla del Salvador) per poi passare al Palacio de las Cadenas, alla Colegiata de Santa Maria e al Parador
di Ubeda sito in un palazzo del XVI secolo. Per capire la densità di palazzi rinascimentali
basta vedere quanto è densa la
cartina turistica.
Baeza
Ultima tappa del giorno è un'altra cittadina rinascimentale, un po' più grande e
moderna della precedente ma ugualmente bella da visitare e camminarci in mezzo.
Dopo aver preso possesso della
camera nell'hotel proprio dietro la cattedrale ci avventuriamo ammirando
il Palacio de Jabalquinto con la sue facciata in stile isabelino, la Puerta de Jaén y Arco de Villalar e la bella Plaza del Pòpulo dove ha sede l'ufficio
turistico (che spesso abbiamo visto essere in bei palazzi d'epoca al contrario delle
nostre Proloco spesso messe in gabbiotti o casupole).
Alloggio
Hotel Puerta de la Luna
Uno dei più begli hotel del viaggio. Inserito in un palazzo antico ma con elementi interni di design
e moderni; piccola piscina, spa con sauna, bagno turco e idromassaggio, varie stanze per la lettura
e il relax. Ristorante adiacente di ottimo livello (sia per le pietanze che per
il servizio) e colazione indimenticabile per varietà e bontà (mai bevuto un succo
d'arancia così buono).