 Dopo la notte passata in treno, usciamo dalla stazione alle 7 di 
        mattina dove ci aspetta la guida Tien, che, diciamolo, non è un mostro di 
        simpatia ma perlomeno si dà da fare all’hotel quando non ci vogliono dare la 
        camera vista l’ora troppo mattutina (ne usciamo con un upgrade a una suite al 
        Mercure che sta di fronte).
        Dopo la notte passata in treno, usciamo dalla stazione alle 7 di 
        mattina dove ci aspetta la guida Tien, che, diciamolo, non è un mostro di 
        simpatia ma perlomeno si dà da fare all’hotel quando non ci vogliono dare la 
        camera vista l’ora troppo mattutina (ne usciamo con un upgrade a una suite al 
        Mercure che sta di fronte).
    
    
        Dopo una doccia calda, visto che la notte in treno non prevedeva 
        alcun lavaggio se non a rischio tetano, iniziamo la visita della città di Xian 
        dalla cinta muraria della dinastia Ming, visita che si conclude dopo 15 minuti.
    
    
        E’ giunta quindi l’ora di spostarci a Lingtong, ovvero il sito 
        dove viene custodito l’Esercito di Terracotta, previa sosta alla fabbrica di 
        souvenir riproducenti i guerrieri.
    
    
        L’effetto dei 6000 e passa guerrieri di terracotta è abbastanza 
        sorprendente, anche se la struttura dove sono “alloggiati” è un freddo capannone
        e la quantità di gente che si accalca lungo le ringhiere è notevole. Fortuna che
        con il teleobiettivo riesco a cogliere da vicino tutti i dettagli e che ci sono
        varie altre teche dove sono esposti alcuni pezzi pregiati.
    
    
    
        Riusciamo anche a vedere 
            il contadino che nel 1974 fece forse la 
        più grande scoperta archeologica del XX secolo e che è stato ricompensato con un
        modesto vitalizio mensile e in cambio l’obbligo di imparare a scrivere (!) per 
        poter firmare gli autografi al banco informazioni.
    
    
        Finita la visita mangiamo un triste panino in un ancor più 
        triste Subway e al pomeriggio visitiamo la pagoda buddista dell’Oca Selvatica e
        la moschea nel quartiere musulmano, concludendo la giornata con una passeggiata
        tra le bancarelle del suk.
    
    
    
    
        Alla sera, a cena, abbiamo l’imbarazzo della scelta per quanto 
        riguarda la scelta del ristorante, visto che l’hotel ne offre parecchi di varie
        nazionalità. Vince il Brasile con una churrascheria da urlo!
    
    Hotel
    Remmin Sofitel Xi An
    
        Sicuramente il migliore hotel del viaggio. Abbiamo soggiornato nell'ala
        adiacente
        del Grand Mercure in una suite con studio, bagno e camera da letto separati. Arredamento
        moderno e di gusto. Colazione al top con ogni ben di Dio. Alla sera abbiamo provato
        il ristorante brasiliano Churrascheria che ci ha pienamente soddisfatto per la decina
        di portate di carne (ogni volta tagliata al volo dallo spiedo dallo chef) e per
        contorni e dessert (ottimo il gelato alla vaniglia), il tutto a un prezzo molto
        contenuto. Peccato averci passato solo un notte e tra l'altro con sveglia all'alba.