Datong
    
         Sveglia ben prima dell'alba per prendere il volo Pechino-Datong delle 7. 
        Arriviamo nella seconda città dello Shan Xi (3,2 milioni di abitanti) e 
        l'impressione entrandoci in macchina non è delle migliori. Ci si presenta 
        infatti una serie di casermoni alti decine di piani, alcuni finiti (ma vuoti) 
        altri invece rimasti ancora cantieri (sembra che la crisi edilizia abbia colpito
        anche qui). La regione è nota per l'estrazione del carbone e l'inquinamento 
        delle centrali termiche ne è testimone. Il cielo è grigio non si sa se per il 
        meteo o per le polveri (propendo per la seconda, visto che dopo poche ore la 
        gola mi raschia) e anche l'hotel dove facciamo colazione e dove pernotteremo 
        sembra uno dei nostri della riviera romagnola degli anni 70.
        Sveglia ben prima dell'alba per prendere il volo Pechino-Datong delle 7. 
        Arriviamo nella seconda città dello Shan Xi (3,2 milioni di abitanti) e 
        l'impressione entrandoci in macchina non è delle migliori. Ci si presenta 
        infatti una serie di casermoni alti decine di piani, alcuni finiti (ma vuoti) 
        altri invece rimasti ancora cantieri (sembra che la crisi edilizia abbia colpito
        anche qui). La regione è nota per l'estrazione del carbone e l'inquinamento 
        delle centrali termiche ne è testimone. Il cielo è grigio non si sa se per il 
        meteo o per le polveri (propendo per la seconda, visto che dopo poche ore la 
        gola mi raschia) e anche l'hotel dove facciamo colazione e dove pernotteremo 
        sembra uno dei nostri della riviera romagnola degli anni 70.
    
    
         Il programma di questa giornata inizia con il Muro dei Nove Draghi (visita 
        risolta in una manciata di minuti!); successivamente ci dirigiamo verso il 
        Tempio di Huayan, il primo di una serie di templi buddisti che avremo modo di 
        visitare in questi giorni. Qui la sorpresa è notevole: appena entrati ci si 
        presenta una serie di templi così ben conservati, puliti e ben tenuti, che 
        nemmeno nei più famosi complessi di Kyoto in Giappone avevamo visto! Dopo aver 
        fatto presente la nostra ammirazione, la guida Mina, colta da rimorso, ci 
        confessa che tranne un tempio, il resto è TUTTO FAKE in puro stile cinese! Nel 
        2011 infatti l'amministrazione ha pensato di costruire attorno all'unico tempio
        originale una serie di altri, creando così un polo di attrazione per la città 
        che altro non aveva da offrire. "Ma le mura antiche e la Porta d'ingresso della
        città che abbiamo appena visto?" Fake anche quelle! Per tutto il resto del giro
        nello Shan Xi la domanda che le rivolgeremo più spesso sarà "fake or 
        original?!".
        Il programma di questa giornata inizia con il Muro dei Nove Draghi (visita 
        risolta in una manciata di minuti!); successivamente ci dirigiamo verso il 
        Tempio di Huayan, il primo di una serie di templi buddisti che avremo modo di 
        visitare in questi giorni. Qui la sorpresa è notevole: appena entrati ci si 
        presenta una serie di templi così ben conservati, puliti e ben tenuti, che 
        nemmeno nei più famosi complessi di Kyoto in Giappone avevamo visto! Dopo aver 
        fatto presente la nostra ammirazione, la guida Mina, colta da rimorso, ci 
        confessa che tranne un tempio, il resto è TUTTO FAKE in puro stile cinese! Nel 
        2011 infatti l'amministrazione ha pensato di costruire attorno all'unico tempio
        originale una serie di altri, creando così un polo di attrazione per la città 
        che altro non aveva da offrire. "Ma le mura antiche e la Porta d'ingresso della
        città che abbiamo appena visto?" Fake anche quelle! Per tutto il resto del giro
        nello Shan Xi la domanda che le rivolgeremo più spesso sarà "fake or 
        original?!".
    
    
        La terza attrazione della giornata sono le grotte di Yungang dove fra il 460 e il
        525 sono state scavate delle nicchie e erette statue di Buddha più o meno
        grandi. La più alta di questa misura 13,5 metri ed è veramente impressionante. 
        Per certi versi il sito mi ha ricordato molto Petra in Giordania ed è 
        sicuramente uno dei 3 top spot di questo viaggio.
    
    
        La passeggiata nei dintorni dell'hotel prima di cena è drammaticamente 
        desolante; tra il clima grigio, la piogerrillina sottile e il degrado 
        dell'ambiente sembra di essere dentro Blade Runner. Siamo così mal disposti che
        per la prima e unica volta rinunciamo a cercarci un ristorante locale e ci 
        infiliamo in un McDonald (interessante il confronto prezzi... un BigMac con 
        bibita e patatine non raggiunge i 2 euro, le mie solite chicken mcNuggets i 
        0.6€!).
    
    
    Taiyuan
    
         Lasciamo Datong in
        direzione Taiyuang percorrendo una strada montuosa e 
        tortuosa che ci porterà al Tempio Sospeso. Con quattro strati di felpa
        addosso (tira un vento gelido) saliamo su questa meraviglia di legno interamente
        incastrata nella roccia senza neppure un chiodo ma solo con un gioco di cuneei 
        incastrati. Sia da sotto che da dentro il tempio ha un suo fascino molto 
        particolare, peccato solo per quell'orribile diga costruita proprio sull'imbocco
        della valle e che deturpa il paesaggio.
Lasciamo Datong in
        direzione Taiyuang percorrendo una strada montuosa e 
        tortuosa che ci porterà al Tempio Sospeso. Con quattro strati di felpa
        addosso (tira un vento gelido) saliamo su questa meraviglia di legno interamente
        incastrata nella roccia senza neppure un chiodo ma solo con un gioco di cuneei 
        incastrati. Sia da sotto che da dentro il tempio ha un suo fascino molto 
        particolare, peccato solo per quell'orribile diga costruita proprio sull'imbocco
        della valle e che deturpa il paesaggio.
    
    
        Per pranzo, nei pressi del sito della Pagoda di legno di Yingxian, la 
        guida ci convince a provare un ristorante "Hot Pot", ovvero quel tipo di cucina
        dove hai una pentola di brodo in ebollizzione e ti cucini da te le pietanze 
        scelte (carne di manzo e montone, pasta di gamberi, pesce, spinaci, e noodle). 
        Il 
            pentolone è diviso in due parti per farti assoporare due diversi tipi di
        brodo, peccato che quello "leggermente spicy" sia sopra alla lava di un vulcano
        nella scala della bruciatura che provoca in bocca!!
    
    
        Il pomeriggio lo passiamo praticamente in macchina visto che per 
    raggiungere Taiyuan ci mettiamo 3 ore e mezza (senza nessun panorama di rilievo
    che scorre sui nostri finestrini). L'Hotel e la cena sono descritti qui sotto
     
    
    
    Pingyao
    
         Alla mattina partenza per la visita del Tempio di Jinci dove per 
        la prima volta notiamo lo strano fenomeno degli uomini sherpa
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        che raggiungerà il 
        suo culmine nella città di Shanghai.
        Alla mattina partenza per la visita del Tempio di Jinci dove per 
        la prima volta notiamo lo strano fenomeno degli uomini sherpa
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        che raggiungerà il 
        suo culmine nella città di Shanghai.
    
    
        Lungo la strada per Pingyao ci fermiamo per 
        visitare la casa-museo della famiglia Qiao, dove è stato girato il film 
        “Lanterne rosse”
        del regista Zhāng Yìmóu. Sapendo di visitare questo sito, ci eravamo procurati il
        film e qualche sera fa lo abbiamo visto sul nostro tablet: incredibilmente ritroviamo
        quelle atmosfere e ci sembra di sentire gridare "lanterneeee alla terza casaaaa"!
        Il dedalo di case, cortili, stanze e giardini è così intricato
        che ci vogliono quasi due ore per visitarla tutta.
    
        All’uscita il nostro autista ci attende con dei sacchettini di 
        semi di girasole abbrustoliti da sgranocchiare ed il solito caffè liofilizzato.
    
    
         Arriviamo a Pingyao e scopriamo che la città non è accessibile 
        alle auto, si arriva solo fino alle mura esterne. Su consiglio della nostra 
        guida dovremmo portarci dietro solo il cambio per una notte e lasciare le 
        valigie in macchina, ovviamente non accettiamo il consiglio, visto che non 
        eravamo stati avvisati prima e non era certo il caso di mettersi ad aprire le 
        valigie in mezzo alla strada, chiediamo invece quanto ci costa il trasporto fino
        all’hotel con gli unici mezzi ammessi in centro, delle specie di golf-cart, la 
        spesa era irrisoria, per noi, a quanto pare per loro no, raggiungiamo quindi in
        un baleno l’hotel Yi De nello stile “laterne rosse”.
        Arriviamo a Pingyao e scopriamo che la città non è accessibile 
        alle auto, si arriva solo fino alle mura esterne. Su consiglio della nostra 
        guida dovremmo portarci dietro solo il cambio per una notte e lasciare le 
        valigie in macchina, ovviamente non accettiamo il consiglio, visto che non 
        eravamo stati avvisati prima e non era certo il caso di mettersi ad aprire le 
        valigie in mezzo alla strada, chiediamo invece quanto ci costa il trasporto fino
        all’hotel con gli unici mezzi ammessi in centro, delle specie di golf-cart, la 
        spesa era irrisoria, per noi, a quanto pare per loro no, raggiungiamo quindi in
        un baleno l’hotel Yi De nello stile “laterne rosse”.
    
    
        Trascorriamo il pomeriggio a visitare la città insieme a Mina e 
        ci concediamo anche una sosta al Sakura Bar a parlare del più e del meno con 
        lei, e a mangiucchiare qualcosa. Ceniamo al ristorante dell’hotel ed usciamo per
        un giro notturno
        del centro.
    
    
        Il mattino dopo è previsto un ulteriore giro per Pingyao con 
        Mina, saliamo sulle
            mura e non riuscendo più a scendere le percorriamo per quasi
        un’ora con relativa ustione del collo per il sole cocente. Pranziamo in centro a base di noodle
        e manzo con broccoli.
        Dopo pranzo partenza per ritorno a Taiyuan con sosta per visitare 
        il Tempio di Zenguo
        che sinceramente si poteva anche evitare…
    
    
        Questa è stata la più grossa inca**tura del viaggio!! Durante l'organizzazione del
        viaggio eravamo molto
        scettici riguardo a questa notte in treno, ma la DGV ci aveva convinto dicendo che
        non
        aveva senso tornare da Pingyao a Taiyuan e farsi 200 km di macchina per prendere
        l'aereo. Ragionamento condivisibile e sensato...e da dove abbiamo preso
        il treno?? DA TAIYUAN!!! Ovvero siamo proprio tornati indietro, facendoci 2 ore
        di macchina e arrivando in stazione alle
        16 (con partenza alle 19.10). 
        Se si tornava a Taiyuan si poteva benissimo prendere l'aereo e
        passare una notte tranquilla in hotel, al posto di 12 ore di treno
        in una fumosa carrozza stile FFSS anni 70! 
    
    
        Comunque sia...Arriviamo alla stazione di Tayuan con tre ore di anticipo;la povera
        Mina è rimasta con noi fino all’imbarco temendo che ci 
        perdessimo non sapendoci dare le indicazioni del binario, treno e carrozza, dati
        per noi illeggibili dal biglietto consegnatoci. Alla fine tutto si è rivelato 
        molto più semplice di quanto si pensasse, ma l’idea di finire sul treno 
        sbagliato non era proprio il massimo…
    
    
        L’esperienza del 
            pernottamento a bordo del treno (la prima della nostra vita) è stata a dir
        poco fantozziana, l’unica fortuna è stata aver avuto come compagni di cuccetta 
        una coppia svizzera in viaggio per 6 mesi invece che qualche locale 
        “espettorante”.
    
    
        Arriviamo alla stazione di Xi’an alle 7 di mattina, 12 ore di treno 
        per percorrere 630 km!
    
    
    Hotel
    Garden Hotel, Datong
    
        Facciamo check-in molto presto subito dopo l'arrivo del volo mattutino e visto che
        la guida e il driver non riescono a trovare in una città da 3,2 milioni di abitanti
        un posto dove bere un caffè (!), siamo costretti a fare colazione in hotel (ovviamente
        a pagamento e neanche a a buon prezzo, 68RMB a testa, che per noi che non mangiamo
        noodle, aringhe e dumpling alle 8 di mattina è un po' tanto).
La sala della colazione ricorda le Pensioni della Riviera Romagnola degli anni 70 dove passavo
        le vacanze da bambino; c'è anche il posto per l'orchestrina che di sera probabilmente
        farà ballare col "liscio" locale. La camera invece ci sorprende positivamente perché
        è molto più moderna, pulitissima e molto ampia. Certo il panorama fuori dalla finestra
        è quello che è...desolante! E anche la passeggiata intorno all'isolato si risolve
        in negozi e grandi magazzini che cercano di emulare (mal riuscendoci) lo stile europeo
        o comunque di una metropoli. Non essendoci molte altre alternative in città, resta
        comunque un buon hotel che posso consigliare.
        Sito...
    
    Shanxi Grand Hotel, Tayuan
    
        Un 4* a cui la quarta stella va molto stretta. Innanzitutto si trova su una trafficatissima
        strada dove, come d'abitudine, il concerto di clacson è imperituro...se poi ci aggiungiamo
        dei vetri in carta velina assolutamente non fonoassorbenti, un sonno tormentato
        ci sta tutto. La sera non vedendo nulla nei dintorni di accettabile decidiamo di
        provare il reclamizzato buffet da 100 pietanze, peccato che non se ne salvi una
        (con l'aggravio di una sala fumosa e fredda con tovaglie verdi che mi ha ricordato
        il Bar Domino dove giocavo a biliardo!). Colazione sullo standard della cena, ovvero
        da Pensione **. Bocciato!
        
            Sito...
    
    Yide Hotel, Pingyao
    
         Un hotel veramente particolare...appena girato l'angolo del vicolo dove si trova
        l'hotel (a pochi passi da una delle 4 strade principali che tagliano il paese) si
        rimane un attimo sorpresi negativamente dalla facciata fatiscente. Ma appena la
        gentile signorina ti accompagna alla camera lungo corti interne, rimani affascinato
        e ti sembra di essere il padrone della casa delle Lanterne Rosse. La camera è piccola
        e arredata in stile antico, con un "letto" di circa 4x2 mt che occupa metà stanza
        (non sapevamo se dormire in un senso o nell'altro) e poggiato su dei cassettoni
        che una volta venivano riempiti di braci per scaldare le fredde notti dello Shan
        Xi. Sopra il letto troneggia un tavolino e una lampada mentre le lanterne rosse
        appese al soffitto si accendono tirando un filo "alla vecchia maniera". Il bagno
        è essenziale (doccia en-plein air nella stanza) però funziona una efficiente wifi!!
        Un hotel veramente particolare...appena girato l'angolo del vicolo dove si trova
        l'hotel (a pochi passi da una delle 4 strade principali che tagliano il paese) si
        rimane un attimo sorpresi negativamente dalla facciata fatiscente. Ma appena la
        gentile signorina ti accompagna alla camera lungo corti interne, rimani affascinato
        e ti sembra di essere il padrone della casa delle Lanterne Rosse. La camera è piccola
        e arredata in stile antico, con un "letto" di circa 4x2 mt che occupa metà stanza
        (non sapevamo se dormire in un senso o nell'altro) e poggiato su dei cassettoni
        che una volta venivano riempiti di braci per scaldare le fredde notti dello Shan
        Xi. Sopra il letto troneggia un tavolino e una lampada mentre le lanterne rosse
        appese al soffitto si accendono tirando un filo "alla vecchia maniera". Il bagno
        è essenziale (doccia en-plein air nella stanza) però funziona una efficiente wifi!!
    
    
        La zona ristornante per colazione e cena si trova in un'altra ala della grande magione
        ed è anche qui un sala sapientemente arredata in stile e molto intima. La cena è
        ottima, il Braised Pingyao Beef, specialità locale, è forse il miglior piatto locale
        mangiato in 15 giorni. La colazione invece è un po' "tirata", nel senso che viene
        fornito del pane da toast e marmellata/miele e caffé/té, mentre altre cose sono
        extra e pagamento (oltrettutto spropositate, tipo 45RMB per un succo d'arancia).
        Il pernottamento ci ha molto ricordato la notte passata in un Riokan giapponese,
        bello, caratteristico, ma non da farci più di una notte.
        Sito...