Cordova

Cordova

Arriviamo in città a metà mattina e dopo la faticosa ricerca di una parcheggio ci dirigiamo subito alla famosa Mezquita, la grande moschea vecchia di dodici secoli che nel tempo si è trasformata inglobando la cattedrale cristiana con la quale si fonde. E' proprio il passaggio tra moschea mussulmana e chiesa cristiana che colpisce più di tutto. A pochi passi di distanza trovano spazio il Mihrab (nicchia decorata che racchiude una copia del Corano) e soffitti cinquecenteschi classici delle nostre chiese e basiliche. Certo lasciano sbigottiti le oltre 850 colonne di granito e marmo con gli archi bianchi e rossi che creano effetti prospettici stupendi.
Ci concediamo una breve sosta ristoratrice tra gli aranci del Patio de los Naranjos e in un caffè molto carino a pochi passi dalla Mezquita, prima di iniziare la visita della città vera e propria.

Il famoso Ponte Romano purtroppo è in ristrutturazione e la Sinagoga chiusa per riposo; e quindi come a Siviglia decidiamo di girare a casaccio tra i mille vicoli dove ancora una volta ci colpiscono i patios perfettamente curati, le nicchie, le botteghe artigiane (purtroppo in numero molto minore ai negozi di souvenir), i muri bianchi ai quali sono spesso attaccati vasi di gerani.

La giornata supercalda (33 gradi in Aprile alle 5 di sera... che libidine !) ci ha sfiaccato e quindi facciamo rotta verso l'albergo dove ci rilasseremo su un lettino ai bordi della piscina godendoci un po' di sole che qui sembra non tramontare mai (in pratica sono molto più a est di noi ma nel nostro stesso fuso ed è come se avessero 2 ore di ora legale)

Alloggio

Hotel Occidental
Un po' fuori dalla città, abbastanza moderno con un grande parco e piscina ; buona cena con un ottimo "solomillo" (filetto) e vin dulce finale.