Etosha
Ripartiamo dal Grootberg in direzione del parco Etosha: abbiamo deciso di non
entrare da ovest dal Galton Gate in quanto poi il trasferimento su sterrata di
260km ci sembra un po’ troppo pesante e i limiti di velocità sono ancor più
bassi.
Puntiamo quindi verso Kamanjab dove facciamo rifornimento e finalmente troviamo
l’asfalto e un po’ di scorrevolezza che ci porta velocemente all’Andersson Gate
dove entriamo nel Parco.
Okaukuejo
Il
camp è la nostra prima tappa e dove passeremo la nostra prima notte; ci
avevano avvertito che essendo gestito direttamente dal governo non avrebbe avuto
lo stesso standard qualitativo degli altri lodge. La nostra camera oltre che per
l’ottima posizione (è una Water Chalet a pochi passi dalla grande pozza d’acqua)
è invece ottimamente arredata, sufficientemente grande e –come sempre-
pulitissima. Ma non è per la stanza che siamo qui… appena ci affacciamo sulla
waterhole infatti capiamo perché queste pozze sono così famose. In pratica è un
cinema all’aperto, con panchine, tribunette coperte e spot dove sedersi ed
ammirare il turn-over di animali che vengono ad abbeverarsi. E’ infatti
sorprendente la sincronia con la quale quando finisce di bere un gruppo, questo
si allontani e ne arrivi un altro e così via all’infinito.
Verso le 4 quando il sole e la temperatura comincia un po’ ad abbassarsi,
prendiamo la macchina e iniziamo a girare all’interno del parco facendo il giro
di tutte le waterholes a ovest del campo. Pochi chilometri appena usciti la
classica “botta di c..”: tre leonesse appollaiate sotto un albero che decidono,
con mooolta calma, decidono di attraversare la strada e andare a bere ad una
pozza lì vicina.
La quantità di animali è abbondante, tanto che nelle pozze dove all’arrivo non
vediamo nulla non aspettiamo neanche 5 minuti (come bisognerebbe fare) e ci
dirigiamo alla successiva. Torniamo con anticipo sulla chiusura dei cancelli del
campo (sperando di non bucare, in quanto scendere sarebbe vietato e il cellulare
per la prima volta dà segnale assente) e consumiamo una cena come al solito a
base abbondante di carne.
Prima di andare a letto è d’obbligo una sosta alla pozza illuminata da lampade
che sembra non infastidire gli animali: elefanti e rinoceronti sono i primi
attori che vediamo arrivare, purtroppo nessun felino o altro big-five.
Halali
Il secondo giorno dentro l’Etosha si svolge in modo analogo al precedente:
sveglia, colazione, e partenza per il camp site Halali fermandosi a tutte le
pozze lungo la strada. Il camp è molto più piccolo e meno affollato (a cena
saremo una decina di persona massimo); la camera è un po’ più spartana, ma solo
dall’esterno, dentro è carina e arredata con cura.
La pozza del camp site è anch’essa più piccola, ma fornita di una bella
“tribunetta” naturale con tettoia dove incredibilmente tutti i visitatori
mantengono un silenzio assoluto e al massimo sussurrano due parole al partner
quando scorgono qualche esemplare avvicinarsi.
Al pomeriggio altro giro per pozze questa volta verso est per avvantaggiarsi sul
tragitto del giorno dopo.
Mushara Lodge
L’indomani dobbiamo purtroppo uscire dal parco entro le 13, infatti il permesso
di entrata timbrato allo stesso orario ci è stato fatto per due giorni. Decidiamo
di arrivare a Namutomi e nel caso prolungarlo di un altro giorno, ma ci
giungiamo proprio nei pressi della scadenza. Dopo aver visto anche la iena che
mancava alla nostra check-list, decidiamo quindi che siamo soddisfatti di
quanto visto ed usciamo dal Von Lindenquist Gate per raggiungere il nostro lodge
che dista solo pochi km.
All’arrivo ci accoglie una bella e simpatica ragazza che ci mostra l’ennesimo
splendido lodge che AfroZapping ci ha fatto scoprire.
Mega camera con bellissimi arredamenti, ma soprattutto una cura particolare dei
dettagli nell’enorme parte comune della struttura. Non
resisto ad un ottimo beef-burger (visto che abbiamo mangiato poca carne in
questi giorni!) e poi ci sdraiamo per il resto del pomeriggio sui lettini della
piscina allietati ogni tanto dalla visita di volatili colorati o inconsueti.
Ottima cena, incredibilmente a base di pesce, e poi a nanna.