Tokyo
Giorno 1
Shinjuku
Dopo un volo diretto di circa 12 ore da Malpensa (ottimo l’aeromobile A-330E) arriviamo
a Narita dove per raggiungere l’hotel optiamo per il Limousine Bus (un normale pullman,
non fatevi ingannare dal nome) che a seconda del traffico può metterci un po’ di
più del treno Narita Express ma ha il vantaggio di fermarsi sotto il nostro hotel
e di evitare lunghi tragitti in stazione con le valigie. Prendiamo possesso della
bella camera panoramica al 39° piano del
Keio Plaza con vista
sul Tokyo Monumental Building e dopo un sonnellino passiamo il primo
pomeriggio/sera nel “nostro” quartiere, ovvero Shinjuku. La Manhattan di Tokyo è
divisa in due parti (est e ovest) dalla Stazione, la più trafficata di Tokyo e oserei
dire del mondo: a ovest grattacieli di uffici e famosi hotel (es. oltre al nostro, il Park
Hyatt di Lost in Translation), a est una “Times Square” di luci, insegne,
negozi, centri commerciali, locali e una “fauna” (nel senso buono) variopinta di
giovani vestiti nei modi più strani. Orientarsi all’interno del quartiere o anche
solo della stazione non è facilissimo e solo all’ultima sera giravamo spediti e
riuscivamo a centrare l’itinerario voluto (es. per andare al nostro ristorante di sushi preferito).
Giorno 2
Shibuja
La giornata si apre male, piove a dirotto e decidiamo di evitare la prevista gita
a Kamakura dove il Festival degli arcieri Samurai probabilmente sarebbe stato troppo
“annacquato”. Partiamo quindi per il nostro giro attraverso le varie zone di Tokyo
iniziando da Shibuja, quartiere abbastanza simile a Shinjuku per la moltitudine
di insegne e negozi fashion per i giovani locali (es. il famoso Shibuja 109). Salutato
il cane Hachiko
davanti alla Stazione girovaghiamo per il Center Gai, ovvero la via più famosa e
piena di negozi.
Asakusa
Visto che la pioggia sta scemando (illusi), ci dirigiamo verso Asakkusa per visitare
il nostro primo Tempio, quello di Senso-ji. Attraversiamo la Nakamise-dori, una via coperta piena di negozi di souvenir
che, purtroppo, fanno molto Made in China e dopo aver visitato il tempio e la zona
circostante pranziamo in uno dei tanti ristorantini da 10/12 coperti e che offrono
in vetrina il menu in forma di riproduzione in plastica (così sai già cosa ordinare,
cosa non sempre banale se il menu è solo in giapponese!)
Ginza
Nel pomeriggio passeggiamo per le strade principali di Ginza che sono solo una serie
di negozi griffati stile via Montanapoleone e capiamo dai prezzi esposti perché
i giapponesi accorrono in massa ai nostri saldi (es. un paio di normalissimi pantaloni
di Armani, 2300 euro !!). Per non parlare dei gioielli di Bulgari dove alcuni pezzi
esposti si avvicinano al mezzo milione!
Roppongi
Terminiamo la giornata nel quartiere di Roppongi dove sorgono i tre principali musei
di Arte (National Art Center, Mori Art Museum e Suntory Museum of Art) e due nuove
zone di edifici/centri commerciali molto “in”: Tokyo Midtown e Roppongi Hill. Ed
è proprio sotto la Mori
Tower con il suo ragno
gigante che si conclude la nostra –abbastanza estenuante- giornata.
Giorno 3
Tsukji Fish market
Il famoso mercato del pesce di Tokyo ha avuto un’esplosione di popolarità turistica
così grande, che purtroppo da quest’anno sono stati posti severi limiti (entrata
solo dopo le 9 e aste del tonno solo su prenotazione e max 140 persone al giorno).
Nonostante questo preludio ci proviamo lo stesso, ma complice una colazione dai
ritmi lenti, e la scelta della fermata della metro sbagliata (conviene prendere
la fermata Tsukishima sulla Oedo line e non la Tsukji sulla Hibiya) ci fanno arrivare
ad un orario in cui praticamente il pesce è già sulle tavole dei ristoranti invece
che sui banchi del mercato…peccato. La parte interna attigua del mercato della verdura
e dei ristoranti è tranquillamente evitabile (abbastanza squallida) ma ci rifacciamo
però con le viuzze intorno piene di bancarelle più caratteristiche e di chioschi di cibo street-food
che vendono ciotole di fumanti soba, udon e ramen.
Giardini di Palazzo Hama
Il sole oggi picchia forte e decidiamo di cercare refrigerio in un parco ed optiamo
per i vicini Giardini di Palazzo Hama, un luogo tranquillo pieno di laghetti, sul
fiume Sumida con una caratteristiche Casa da tè (Nakajima) dove si può gustare un tè verde e dei
dolci giapponesi.
Tempio Zojo-ji
Dopo un frugale pranzo nel moderno centro Caretta Shiodome, decidiamo di dare un’occhiata
al Tempio Zojo-ji vicino al quale svetta la Tokyo Tower, il più alto punto panoramico della città (333
mt), anche più alto della Torre Eiffel dalla quale prende le sembianze.
Akihabara
L’ultima meta della giornata è il famoso quartiere di Akihabara,noto per le decine
di negozi di elettronica, di anime/manga e ultimamente anche per la Maid Girls che cercano di
attirarti in qualche locale dove sorseggiare insieme qualcosa. La prima tappa è
d’obbligo da Yodobashi, il più grande negozio di elettronica di consumo del mondo.
Mi “limito” solo ai piani del materiale fotografico e a un giretto in quello audio/video
(i TV 3D sono moltissimi da provare) e poi passeggiamo un po’ per il quartiere che
avevo già esplorato a fondo due anni fa.
Giorno 4
(vedi Nikko...)
Giorno 5
Harajuku
E’ domenica e su molte guide/siti avevo letto che in questa giornata il ponte sui
binari vicino alla Stazione di Harajuku si riempie di ragazze cosplay (“costume
players” ovvero vestite come personaggi di cartoni animati o di celebri serie tv).
O io sono particolarmente sfortunato (ci torniamo in diversi orari col medesimo
risultato), oppure la moda è svanita in quanto di cosplay neanche l’ombra (se escludiamo
due “esemplari” intravisti
dentro un McDonald). Dopo il Tsukji un’altra piccola delusione. Passeggiamo
quindi per la Takeshito Dori, piena di negozi per i giovani all’ultima moda che
vendono gli accessori che spesso vediamo indossati (es. gli scaldamuscoli di pelo,
vanno alla grande!). Di altro genere invece la Omotesando-Dori, chiamata anche gli Champs-Elysee di Tokyo:
qui i negozi sono in stile Ginza (a parte forse l’Oriental Bazar dove è molto conveniente
comprare souvenir per parenti e amici) ed il centro commerciale Omotesando Hills è quanto di più lussuoso e chic mi sia capitato
di vedere a Tokyo (es. un Cafè arredato come una gioielleria dove una crepè costava
24 euro e che serviva solo Moet Chandon). Essere ricchi a Tokyo deve essere una
goduria !
Dopo un pranzo (alle 15) a base di Soba fredda (!) non ci facciamo mancare il Santuario
Meiji, immerso dentro il bel Parco Yoyogi. Attraverso vari torii di legno si arriva
al santuario principale nel quale vediamo celebrarsi alcuni matrimoni (o almeno
i preparativi e le fotografie
che qui sono ancora più lunghi e impegnativi dei nostri).
Marunouchi
Sulla guida ci aveva colpito la foto di una moderna struttura progettata dal famoso
architetto Rafael Vinolye, ovvero il Tokyo International Forum. L’atrio a campata di vetro alta 60mt
con il soffitto che sembra la carena di una nave è molto impressionante e ci riposiamo
un attimo dentro la struttura sorseggiando un caffè. All’uscita camminiamo per il
quartiere di Marunouchi, che –forse perché è domenica- è deserto e silenzioso e
dopo il bagno di folla di Omotesando è molto rilassante passeggiare fino al Palazzo
Imperiale tra grattacieli moderni e palazzi in stile antico.