Il blog di Sandro Rizzetto

Il mio primo anno con una e-bike

 

Come avevo ampiamente preannunciato nel 2014 e 2015, al compimento dei 50 anni di età e con alle spalle quasi 30 di pedalate "muscolari" sarei passato a quelli che molti definiscono "il lato oscuro" dello sport ciclistico, ovvero all'acquisto e uso di una MTB a pedalata assistita (e-MTB). Il post non vuole assolutamente cercare di convincere gli ancora molti scettici sulla potenzialità del mezzo e sull'etica della scelta; ognuno vive la mtb come preferisce e chi vuole conquistarsi la vetta con fatica e sudore ha solo il mio rispetto.

Qui di seguito un lungo slideshow formato da 100 foto 100 che raccontano la mia stagione.

 

Quello che segue è invece il "Riesame" di circa 9 mesi di uso sia dal punto di vista del mezzo tecnico, che del "contorno" che gravita attorno a questo mondo con i tanti Pros e i pochi Contra che ho trovato.

#YesFilter

La bici: Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+

La scelta della ebike non è stata sicuramente facile; se sulla marca (Cube) e rivenditore (Sanvit) c'erano pochi dubbi, restava da decidere se rimanere sulla stessa tipologia ed escursione della vecchia mtb (un enduro da 160mm) o se rischiare e cambiare. Così è stato, avendo optato per un mezzo con minor escursione (140mm dietro, 150mm, oggi chiamate Trail Bikes) coadiuvato però da ruote nel formato 27.5+ PLUS . In questa gallery potete vedere la bici nella configurazione che ho usato maggiormente durante l'anno. Qui di seguito alcune note sui vari componenti.

Geometria e tipologia d'uso

Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+Una trail bike con un angolo di 67,3° è sicuramente il mezzo ideale per quello che si definisce l'All Mountain, ovvero giri pedalati che comprendono salite e discese più o meno tecniche. Fin dai primi giri ho capito subito che avevo trovato un bici comoda, in cui mi sentivo "dentro e non sopra" e con enormi potenzialità per la guida lenta e tecnica. Il manubrio da 800mm stile chopper è stato diminuito a 780, misura che penso diventerà il mio standard su tutte le prossime bici. Il relativo poco angolo di forcella non mi ha mai creato nessun problema sui ripidoni forse anche aiutato da uno stem corto e tenuto molto alto con tutti gli spessori con cui era arrivata. Anche il lungo chainstay di 476 mm che mi spaventava, non ha mai pesato e anzi la sensazione di avere una bici "corta" e che gira in un fazzoletto  è stata molto maggiore della mtb precedente. Soprattutto l'altezza da terra più bassa di prima (con il Reverb tutto abbassato finalmente appoggiavo la completa pianta del piede) mi ha infuso quella sicurezza e maneggevolezza nel super-tecnico che prima non avevo. Certo questo è anche un difetto, infatti toccare con i pedali sassi e rocce nei passaggi più tecnici non è stato così infrequente, soprattutto con i primi mattoni alti 25mm che mi avevano prestato all'inizio (poi sono arrivati le mie sottilette HT AE03 da 11mm e già qualcosa era migliorato).

Sospensioni ed escursione

Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+La fase di tuning delle sospensioni anteriore e posteriore mi ha portato via un po' di tempo e ci sono voluti alcuni mesi per un setting che mi aggradava. Premetto che sono uno a cui piace molto una bici "plush", molto morbida e che assorba anche le minime asperità del terreno a bassa velocità. Avendo in passato avuto brutte esperienze con forcelle FOX (una Talas che definire oscena è un complimento) e invece ottime con la Rock Shox Pike, ritornare nel mondo della volpe mi preoccupava non poco. E sinceramente erano preoccupazioni abbastanza fondate: la Fox 34 Float FIT4 Factory da subito ha evidenziato un fastidioso "beccheggio" vicino al mozzo in fase di frenata (soprattutto su asfalto e ad alte velocità). Cercando sui forum il difetto non è raro e molte volte la causa non è neppure la forka ma magari il disco dei freni o le pastiglie. Sta di fatto che forse una 34 per una ruota Plus e un'inerzia e peso di una ebike non è correttamente dimensionata e un po' di flessione degli steli provoca questo "chattering". Dal punto di vista del funzionamento invece, dopo aver tolto tutti i token con cui è arrivata, sono riuscito ad arrivare ad una ottima configurazione sia per le alte velocità di compressione che per le "botte secche" dei drop o degli alti ostacoli. I 150 mm mi sono sempre parsi sufficienti (rarissimi i fondo corsa) al contrario purtroppo dei 140 del Fox Float X Factory posteriore. La versione top dell'ammo americano, fornito di piggy-back  per evitare il riscaldamento, ha denotato quasi subito una tendenza ad affondare troppo marcata. Anche qui forse la colpa è da dividersi con una geometria del telaio che di certo non possiamo definire progressiva (ovvero all'avvicinarsi del fondo-corsa che si indurisce). Se il plush sui micro-avvallamenti è stato da subito raggiunto, ho dovuto intervenire cambiando un Air Spacer per diminuire il volume d'aria della camera e renderlo più progressivo e meno incline agli "stock" di fondo corsa che comunque non sono mancati. In conclusione: 150mm davanti più che sufficienti, 140mm non è vero che "bastano e avanzano" soprattutto se non supportati da una giusta geometria (es.su Yeti o Santa Cruz, magari bastano).

Freni

Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+Anche qui purtroppo, provenendo dalla Ferrari dei freni Enduro (gli ottimi Hope Tech 3 E4) qualche timore sui Magura MT7 lo avevo. Cambiata subito la leva "del Ciao" con cui venivano forniti con una più corta da 1 dito, l'ergonomia e la regolazione si sono rivelati subito ottimi. La potenza non è eccessiva di tipo On/Off ma comunque adeguata al peso della bici, la modulabilità è molto buona permettendo di stare leggeri quando serve o di pinzare forte nelle staccate. Assolutamente inferiore agli Hope è invece la "costanza": parti con 2 cm. di distanza tra leva e manopola e alla fine della discesa te la ritrovi completamente attaccata. Il problema però più grosso che ho rilevato è stato un fastidiosissimo rumore di risonanza provenienti dal sistema disco/pastiglie. Dopo numerosi interventi meccanici il problema non è stato mai risolto e la causa probabilmente è dovuta ad un mancata uscita simultanea dei 4 pistoncini che tendono a far lavorare la pastiglia non perfettamente in piano rispetto al disco. Dopo una pulizia con alcol isopropilico dei cilindri e con pastiglie nuove il difetto spariva, ma appena entrava un po' di polvere e le pastiglie si consumavano ecco arrivare il fastidiosissimo sibilo (di solito sopra una certa velocità limite) che tante volte mi ha rovinato il mood del giro.

Gomme Plus

Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+Bollate dal pubblico come l'ennesima trovata marketing partorita dalle case costruttrici per costringerci a farci cambiare bici ogni 2 anni, per il mio tipo di guida si sono rivelate un tocca-sana e una rivelazione sulla via di Damasco! Se posso essere d'accordo sull'inutilità del cambio di mozzo (per le plus serve quasi sempre il nuovo formato Boost) che sfido chiunque a sentire la differenza di rigidezza per 6mm aggiuntivi, la tenuta di una gomma cicciona intorno ai 3 pollici di larghezza è inevitabilmente un vantaggio incredibile per la sicurezza e il divertimento. Il fatto di girare –tubeless- con meno di 1 bar di pressione (consentito anche dal mio peso) e l'impronta a terra più larga di un normale 2.35 con cui giravo prima, ti consente un grip pazzesco posteriore nelle salite tecniche e un controllo incredibile nei passaggi  tecnici stile trial affrontati quasi in surplace. Atterrare da un mini-drop e frenare in un fazzoletto con la ruota davanti che anche se slitta va dritta, era un'esperienza che non avevo mai provato! E il famoso effetto deriva di cui si parla? Forse sono troppo scarso in discesa, ma io non l'ho mai avvertito e comunque il confronto con Strava su alcuni segmenti in discesa mi dicono che ero più veloce che con le ruotine di prima…

Ho iniziato con le Schwalbe Nobby Nic da 3" fornite di serie, ma dopo pochi giri sono tornato alle amate Maxxis, DHF 2.8" 3C Maxx Terra all'anteriore e DHR II 2.8" al posteriore una volta con mescola Dual a 60tpi che consiglio vivamente e una seconda con una 3C 120tpi che ho tagliato sul fianco alla seconda uscita! Il cerchio da 40mm di rim ha ovviamente aiutato molto a tenerle nella forma giusta.

Trasmissione e Motore

Cube Stereo Hybrid HPA 140 SLT 27.5+Il motore Bosch CX Performance è ormai una sicurezza; con 75 Nm di coppia tra i 4 contendenti (Yamaha, Shimano e Brose) è sicuramente il più potente e il limite imposto dalle rampe non è mai il motore ma… la gravità. In uno dei primi esperimenti su quanto ripida potesse essere la salita da scalare, sono infatti riuscito a ribaltarmi indietro di schiena anche se la bici continuava a salire :-) Di sicuro non è certo il più silenzioso (nei primi tempi pensavo non mi sarei mai abituato, invece dopo pochi giri non ci fai più caso, semmai il fastidio maggiore lo dà ad eventuali compagni di pedalata non assistita!) e la rumorosità tende a salire se si compie l'errore di lavare la bici con l'idro pulitrice. I progettisti Bosch pensavano infatti che noi girassimo sempre in città e non avessimo mai bisogno di lavarla e i pochi o nessun o-ring di protezione tendono a far entrare acqua e rovinare i cuscinetti peggiorando il rumore.

Ho iniziato i primi giri a usare la modalità ECO ma poi tornando a casa con 4 tacche su 5 di batteria mi sono chiesto cosa avessi nella testa per quale motivo dovessi faticare. Da quel giorno solo Tour e Sport (più assetati di correnti, ma ben più divertenti) e da fine luglio in poi, con l'avvento del nuovo firmware, quasi esclusivamente la nuova modalità adattiva E-MTB, i cui dettagli trovate in questo post.

L'autonomia fornita dalla batteria da 500 Wh mi è sempre stata sufficiente. Certo, io peso poco e ho abbastanza gamba, ma c'è stato solo un'occasione in cui ho temuto di "rimanere a secco" (un giro iniziato troppo "allegro" da 63km e 1830m D+) per il resto non ho mai avuto patemi d'animo. Teoricamente potrei contare su 2500mt D+ (consumo in Eco 500mt ogni tacca), ma prima di arrivare a questi valori finirebbe prima la mia condizione di gambe/fiato/cu*o! Certo avere 720Wh (come alcune nuove bici 2018) o 1000Wh con la doppia batteria non mi farebbe schifo, ma non sono così sicuro che aumenterei il kilometraggio o il dislivello, quanto che farei gli stessi giri ma con assistenza molto più alta (tutto turbo in pratica!).

Per quanto riguarda la trasmissione ho sostituito subito la corona con una da 14 denti (la più piccola disponibile) che moltiplicati per il fattore 2.5 del motore Bosch ne fa un 35 (prima avevo un monocorona da 28T con 11-42 dietro). Il cambio SRAM EX1 da soli 8 pignoni (11-48T) mi ha soddisfatto come affidabilità e precisione, ma gli 8 rapporti sono a mio parere troppo spaziati. Se in Tour si riesce abbastanza facilmente a trovare il rapporto giusto, in Eco c'è sempre un punto in cui con un rapporto è troppo duro e con l'altro si frulla troppo. Sono stra-sicuro che la prossima versione tornerà a 9 o 10 rapporti e comunque in generale avrei preferito molto una bici con un bel Eagle 10-50 e una corona senza moltiplicatore.

Attività

Come si può evincere dai dati sottostanti (che tengo aggiornati su questa pagina) la teoria che con l'ebike "si fa meno movimento" e ne risente la condizione è assolutamente infondata. Pur avendo fatto un numero di uscite nella media degli anni passati (le sere a disposizione dal lavoro e i week-end sempre quelli rimangono) ho duplicato il dislivello e aumentato di molto il kilometraggio. Il giro medio serale che prima era intorno ai 25km e 500D+ ora è diventato di 33km e 900mt e questo con un consumo metabolico inferiore (media di battiti ridotta ma non poi di così tanto, a dimostrazione che in emtb si deve pedalare lo stesso). E poi comunque ci arriverebbe anche un bambino a capire che se quel trail prima lo facevo a 7kmh, se adesso lo faccio a 15/16, pur se aiutato dal motore, i watt che butto dentro sui pedali quelli sono, non dimenticando il peso quasi doppio della bici.

(click to zoom)

stats2

stats1

 

A essere sincero, visti i numeri a fine anno, ho il rammarico di non averla sfruttata come speravo. Nessun giro negli ultimi due mesi dell'anno (anche -per fortuna- per il meteo giustamente invernale), alcuni tour programmati ma non fatti (Sellaronda antiorario, Giro del Latemar, Macaion…), troppi in proporzione ancora i giri "locali" partendo da casa contro quelli belli e lunghi del week-end (e troppi i giri in solitaria, ma quello non è colpa mia!)

Però qualche soddisfazione che avevo da molti anni me la sono tolta. Il fatto di non avere il limite psicologico del "è troppo faticoso", mi ha permesso infatti di affrontare giri che avevo sempre rimandato (qui tutte le galleries). Finalmente un bel giro sul Lago di Garda sulla Ponale, il Parco di Fanes/Sennes (fatto 25 anni fa e di cui mi ricordavo ancora le ostie), la fantastica Via degli Dei tour da 3 giorni da Bologna a Firenze, il giro Merano2000-Avelengo completato con l'ascesa del Monte Catino, un su e giù per la Val di Non passando da Mendola e Penegal e il bellissimo giro Mendola-Roen-Favogna finito con pochi milliwatt di batteria.

Parco Fanes

Un solo bike-park (contro i 6 dell'anno scorso) ma oltre al già noto e stra-fatto Sellaronda un nuovo giro enduro con impianti: il Bear Trail di Paganella-Andalo-Molveno: 4700mt di discese (e 1000 di salite) che mi hanno distrutto fisicamente e che senza la sicurezza delle gomme Plus forse non avrei potuto affrontare portando a casa la pellaccia!

E infine tante uscite -serali e non- uscendo da casa, allargando il raggio di azione e scoprendo nuovi fantastici trail; uno dei tanti vantaggi delle ebike è infatti il coraggio che ti dà a provare sentieri sconosciuti (soprattutto in discesa), conscio del fatto che se ti va male e devi tornare in su, un bel click sul + del Purion e il problema è risolto.

In mezzo a tutto questo la bellissima esperienza della due giorni in Val Gardena ospiti di Sky, in qualità di vincitori di un concorso Sky Extra.

 

Conclusione

Bosch dice che nel 2020 una MTB su due sarà elettrica. Non faccio fatica a crederlo. Il timore che molti hanno che questo produrrà troppa gente sui sentieri, porterà nuovi divieti o addirittura tasse e balzelli è più che giustificato. Io so solo che per molti giri che faccio io, il classico e stereotipato "panzone neofita"  in cima non ci arriva, e soprattutto non sopravvive alla discesa! Tecnica, frequentazione di corsi (qui e qui i miei consigli), condizione fisica ed esperienza sono sempre necessari. E soprattutto, educazione e rispetto sia per gli escursionisti che per "i cugini muscolari", ché già ci odiano abbastanza :-)

Buone Pedalate (assistite e non) per il 2018!!

Commenti (2) -

  • emiliano

    06/01/2018 10:52:42 | Rispondi

    complimenti per la recensione. Anch'io ho una cube Stereo Hybrid da 1 mese con la quale ho percorso 520 km. Ho riscontrato le stesse tue criticità (cuore pasticche e fango nel carter). per so 100kg e sono una taglia XL. riesco con 800mt+ e 60 k0 km a tornare a casa con 1-2 tacche. Gran mezzo, grande fatiche ( a volte torno con batteria ma senza gambe!) e tanto divertimento.
    ciao e grazie per la condivisione!

    Emiliano

    • Sandro

      06/01/2018 11:03:36 | Rispondi

      Bravo Emiliano!! Continua così e complimenti... se riesci a fare 520km in inverno, non oso immaginare in estate!
      Per il carter, intendi il disco davanti alla coroncina? Alcuni amici che hanno anche loro una Cube, lo hanno tolto del tutto, risolvendo il problema.
      Saluti e Buone Pedalate.

Pingbacks and trackbacks (1)+

Aggiungi Commento

Copyright © 1997-2024 Sandro Rizzetto | All Rights Reserved | Riproduzione delle fotografie vietata | Powered by me