Il blog di Sandro Rizzetto

E-Bike Test: questione di raddoppi e dimezzamenti

 

Oggi, a distanza di un anno esatto dal mio primo test di una e-bike, sono tornato a provare una mtb "a pedalata assistita". Sempre nell'ambito della festa che il negozio di fiducia Sanvit organizza ogni anno (test-bike, birra, würstel, pane e mortadella gratis e a volontà!! – Grazie Arthur e Andreas, siete grandi!), ho avuto l'occasione più unica che rara in un bike test di trovare una taglia S e per di più del modello top di gamma: una Stereo Hybrid 140 HPA SL 27.5".

03

A differenza dell'anno scorso quando provai una taglia più grande della mia, di un modello intermedio –senza Reverb- e con il firmware Bosch bacato, quest'anno ho avuto per un'oretta tra le mani una perfetta fun-machine!

Non mi dilungo troppo in dettagli tecnici (sul fatto che la Fox Float 34 sia migliorata, sugli ottimi freni Shimano, sul fatto che su questa bici mi senta MOLTO più comodo e più DENTRO la bici della mia -e vorrei capire perché-, ecc.), ma vengo subito a spiegare il titolo sibillino del post:

Le E-bike RADDOPPIANO il divertimento DIMEZZANDO la fatica.

Sembra un'affermazione banale ma contiene molte verità. Intanto dire 1/2*fatica non significa assolutamente dire "zero fatica". I battiti andavano su comunque e le gambe lavorano. Un'altra misura fisica che si dimezza è il tempo. Solitamente i miei tempi per arrivare da casa all'hotel Steinegger (sopra le Buche di Ghiaccio) sono di 20 minuti e di 55 minuti per il Castel Matschatsch (6° tornante della Mendola).  Oggi, pedalando in modalità Tour senza nessuna velleità di spingere 10 e 25!

Questo cosa significa? che puoi raddoppiare il numero di salite/discese che fai in un giro, oppure che puoi raddoppiare i km e metri di dislivello nelle due ore che hai a disposizione uscito dal lavoro (in un'ora scarsa sarei potuto tranquillamente arrivare in cima alla Mendola e poi spararmi 1000 mt di D- di trail!)

Si ma allora mi compro una motoEh ma poi in discesa con quel peso non si guidano beneLa vetta va conquistata col sudore, altrimenti non valeIo la comprerò solo quando avrò fatto 2 infarti, a 87 anni e 3 protesi alle ginocchia e anca…

Cari amici talebani, vi chiedo solo una cosa: provatene una (di alta gamma) e poi discutiamone. Non dico che tutti i mtbiker possano convincersi, ne conosco mille che vanno in mtb proprio per far fatica e li ammiro molto quando leggo le loro imprese con kilometraggi e dislivelli per me assurdi. Ma per chi come me sono 25 anni che va su e giù per i monti (adesso va di moda dire All Mountain/Trail/Enduro/echissácos'altro, ma sempre quello rimane) e predilige il giù, allora non c'è storia: questo è il futuro.

Quanto prossimo ? Questi 140mm di escursione forse potrebbero bastare per il 90% dei giri, ma venendo da una 160, mi sembrerebbe di tornare indietro. È vero che forse non ha senso portare una e-bike in un park visto che ci sono gli impianti e quindi i mm. in più per quei pochi drop che faccio non servirebbero.

Ma tanto, visto questo post e il sorriso che l'omino Cube oggi mi ha fatto alla mia domanda (era sotto NdA??) sono stra-sicuro che il prossimo anno vedremo una Stereo 160 (o addirittura un Fritzz 180 come fa HaiBike?) e quindi la scimmia si farà sempre più pressante!!

image

 

Qui alcune foto scattate in fretta e furia col cellulare (chi aveva voglia di perdere tempo, con un giocattolo simile sotto il c... ?). Come sempre le foto non riescono a dare la giusta impressione della pendenza, sia in salita che in discesa. La strada asfaltata è un viottolo che sale al 18% (e la si fa in modalità eco a 13kmh fischiettando invece che a 6 sputando e bestemmiando!). Il trail sassoso è invece un pezzo di discesa (dallo Stroblhof al Lambrechtshof) che non mi sarebbe mai venuto in mente di fare in salita; per la prima volta mi sono girato di 180° e ho detto: proviamo! Messo il Turbo (nel vero senso della parola, cioè la 4a e più dispendiosa modalità) sono riuscito a salire con una certa dose di perizia tecnica su alcuni passaggi (quella serve sempre!! non è che con le e-bike tutti diventano Nico Lau…anzi, ci sarà il rischio opposto di neofiti che si smalteranno con grande facilità, ma chiamasi "selezione naturale").

01 02

Nelle discese, come ho già detto l'anno scorso, non si perde quasi niente. Il peso maggiore è molto in basso e sul baricentro, e nei sentieri flow aiuta a mantenere la stabilità e la velocità in curva (anche se non ricordavo che le Hans Dampf fossero così "saponette"…ormai sono Maxxis addicted!)

04

Insomma lo avrete capito…sono innamorato di questa tipologia di bike. Non sarà questa stagione, non sarà probabilmente la prossima, ma per i 50… avrei la scusa dell'età che avanza! :-)

Commenti (2) -

  • daniele

    12/04/2015 09:24:54 | Rispondi

    Che sollievo questa review. Ho sempre sostenuto questa ipotesi... ma sono sempre stato "preso in giro" proprio per i motivi talebani che dici tu, che poi sono gli stessi identici motivi di quelli che dicono "mai il cambio automatico in macchina". Valli a capire tu... poi accendono il fuoco con un accendino e non si rendono conto che il concetto è lo stesso Smile  Non sono un mountain biker ma per i miei "40" mi sono preso una Vanmoof Electrified: http://vanmoof.com/electrified/ perché quando la ho provata ho pensato esattamente la stessa cosa: doppio divertimento e metà fatica, anche in città o sulla pista ciclabile.

    • Sandro

      12/04/2015 11:29:16 | Rispondi

      Bella la Vanmoof, Daniele... cosa vuoi che ti dica, il ragionamento per me è molto semplice. Se la critica venisse da gente che usa bici dei tempi di Coppi e Bartali lo accetterei, ma non capisco perché innovazioni "salva-fatica" come le corone piccole davanti e padelloni dietro, i freni a disco, l'uso di materiali speciali per il risparmio del peso, i pedali clipless, ecc. siano ok, mentre se l'aiuto è più consistente e parla in Watt e Volt allora è eresia... Boh.

Pingbacks and trackbacks (1)+

Aggiungi Commento

Copyright © 1997-2024 Sandro Rizzetto | All Rights Reserved | Riproduzione delle fotografie vietata | Powered by me