Starsene
tutta la settimana all'interno del villaggio non è sicuramente il modo migliore
per "conoscere" il mondo esterno...ecco che allora vengono in aiuto le
escursioni guidate o il "fai da te". Una di queste era diretta ad un'isoletta
situata poche miglia di fronte a noi: Isla Saona.
Si parte direttamente dalla spiaggia dell'albergo a bordo di velocissime lance contenenti
10 persone più l'esperto "pilota" che spingerà i 75 Hp del motore sul
(per fortuna) piatto mare caraibico in un'interminabile gara con le altre lance.
La compagnia è ottima e una "sagoma" d'uomo chiamato Ambrogio ci intrattiene
per la mezz'oretta di navigazione.
Si costeggia il magnifico Parco Naturale dell'Este, un'area protetta dal WWF, habitat
naturale di fregate marine (l'uccello che "frega" il cibo ai suoi simili
o ai pescatori) e di mangrovie (le uniche piante capaci di filtrare l'acqua salata).
E' su questi lembi di spiaggia che spesso vengono realizzati i servizi fotografici
che raffigurano "i Caraibi per antonomasia" e che poi ritroviamo sui calendari
o su giornali che ci fanno sognare.
La
prima sosta è alle cosiddette "piscine naturali", una zona con il fondale
sabbioso molto basso, l'acqua turchese/smeraldo e soprattutto piena di stelle marine
di grandi dimensioni adagiate tranquillamente sul fondo. Dopo un breve bagno si
riparte, si attraversa il canale che divide la terraferma dall'isola e si giunge
finalmente in una spiaggia da sogno (quella raffigurata nella foto sulla pagina
iniziale). Non si può certo dire che siamo su un'isola deserta visto che dopo poco
arrivano ragazze locali che fanno le treccine, i massaggi e venditori di cocco,
sigari, ecc. Comunque sia il posto è davvero bello...
Verso
mezzogiorno si riprende la lancia e ci si sposta nella "capitale", ovvero
Saona. Il simpatico accompagnatore italiano Andrea ci aveva avvertiti di stare vicini
in quanto nella capitale ci si poteva perdere: in effetti un ristorante, una chiesetta,
e una decina di capanne, il tutto racchiuso in una cinquantina di metri, ne fanno
una vera metropoli!!!
Dopo un'ottima aragosta consumata per pranzo abbiamo visitato il mercatino che offriva
i coloratissimi quadri dipinti da queste parti. Purtroppo l'uragano George di un
paio di anni fa ha distrutto molte palme che ora si ergono come pali decapitati;
i caldi colori delle casette in legno e delle barche sulla riva rendono comunque
molto suggestivo il posto.
Si
salpa nuovamente e si ritorna alle piscine naturali, questa volta però non per le
stelle marine ma per suggellare una tradizione: il "battesimo caraibico",
consistente nel farsi versare in gola una bella sorsata di rum. Dopo un paio di
cuba libre e dopo qualche bis (la comunione, la cresima,...) l'atmosfera si è riscaldata
ed è stato veramente divertente ritrovarsi tutti in acqua a brindare insieme. Ovviamente
tra i sacramenti non poteva mancare il matrimonio caraibico, nel quale il rum viene
versato nelle bocche congiunte di una coppia che poi si deve ovviamente baciare.
Incredibile a dirsi, Silvia notoriamente astemia e riluttante a qualsiasi cosa alcoolica,
questa volta ha ceduto e siamo così stati la prima coppia che ha iniziato il rito.
Con molte persone alquanto "allegre" abbiamo quindi fatto ritorno all'hotel
concludendo la gita con la solita "gara" tra le lance.
Acqua cristallina
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I bellissimi e coloratissimi quadri in vendita per pochi dollari
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