Nikko
Giorno 4
La giornata è dedicata ad un’escursione all’antica capitale del Giappone, Nikko,
che raggiungiamo in treno con una tratta in Shinkansen fino a Utsonimyia e poi con
un trenino locale che arriva nella più vecchia stazione dei treni del paese (la JR, progettata da
Frank Lloyd Wright).
Per raggiungere la zona dei templi ci sono circa 2 km di strada da fare (con alcuni
interessanti negozi di artigianato) che decidiamo di fare in bus all’andata (190
yen per il tragitto Stazione,
Sacred Bridge Shinkyo) e a piedi al ritorno.
Arrivati appunto al ponte sacro, iniziamo l’ascesa alla collina che ospita tutti
i tempi e santuari che compongono il sito Patrimonio dell’Unesco. Il primo che si
incontra (e dove conviene fare un biglietto cumulativo di 1300 yen che vale per
quasi tutti) è il mastodontico Rinno-ji, purtroppo attorniato da enormi impalcature
non tanto per restauri ma per una costruzione che gli stanno facendo attorno. Dentro
campeggiano 3 enormi Buddha che rimaniamo ad osservare per qualche minuto in quanto
ci è impossibile superare la coda che ascolta le spiegazioni in giapponese stretto
del monaco (e che abbiamo ovviamente compreso fino all’ultima parola :-) ).
Dopo il curatissimo giardino giapponese Shoyoen (in autunno con gli aceri rossi
o in inverno con la neve deve essere una cosa meravigliosa), è la volta della “star”
di Nikko, il santuario
Toshu-Gu, un complesso enorme di templi, porte, pagode, fonti, la maggior
parte in legno e tutto finemente scolpito, decorato, intagliato e laccato come solo
nell’antichità ci si poteva permettere (ci lavorarono 15000 artigiani).
Attraverso viali di maestosi cedri raggiungiamo poi gli altri templi altrettanto
belli: il Taiyuin-byo, il Futara-san e il Takinoo intervallandoli con spuntini insoliti
(un beef bun incandescente
e un dolcetto cosparso di zucchero di Okinawa).