Kos
Relax, svacco, cibo stellato, uno splendido hotel e qualche
puntatina in giro per l'isola
23-30 luglio 2021
Facciamo 4 settimane in uno studios, 3 settimane in un hotel medio, 2 in uno bello
o 1 sola in uno top?
Quarta volta in Grecia (dopo Rodi nel paleolitico,
Mykonos e Cefalonia
in tempi
più recenti) per una vacanza leggermente diversa dal nostro standard abituale per
una serie di motivi. La pandemia, si sa, non è ancora debellata e seppur entrambi
vaccinati l’attenzione e le limitazioni sono ancora presenti. Dopo 10 mesi dalle
ultime ferie e con lo stress di alcuni lavori in casa, soprattutto Silvia aveva bisogno
di puro relax e complice la disponibilità di un voucher assicurativo ancora da spendere,
abbiamo optato per una settimana nell’isola greca di Kos in uno di quegli hotel
dal budget “importante”. Chi segue questi diari o ci conosce sa infatti che per
noi l’offerta ricettiva è assolutamente importante e quindi quando ci siamo posti
la domanda “facciamo 4 settimane in uno studios, 3 settimane in un hotel medio,
2 in uno bello o 1 sola in uno top?” beh, avete già capito la risposta.
Ikos Aria
Sto scrivendo queste note dall’angolo della spiaggia adults-only più remoto e
distante dall’hotel, sorseggiando un Pear Martini, e con Speedtest che mi dice che
ho 54 mbit simmetrici di banda wifi.
Partire da un dettaglio così nerd sembrerebbe stupido ma è solo uno dei tanti
plus ed “eccellenze” che abbiamo riscontrato. Ecco se dovessi dare un giudizio
sintetico direi questo: excellent! Avevo in passato espresso qualche
dubbio sulla qualità delle strutture troppo grandi (questo conta 340 stanze) e
le nostre ultime preferenze erano andate a boutique hotel dal sapore più
familiare e intimo. Qui però mi devo ricredere: il livello di qualità è così
alto che se dovessi fare un audit difficilmente troverei osservazioni o
opportunità di miglioramento.
Partiamo dal concetto di All-Inclusive qui inteso come sempre dovrebbe essere.
Il Pdf del beverage menu del beach bar consta di 15 pagine (!) e di bar tra
spiagge, piscine, lobby, ecc. ce ne sono 10. Non so come facciano a stare nei
costi visto il free-alcool e la grande quantità di ospiti russi e inglesi :-)
Stessa cosa per la wine-list di 300 vini che accompagna i menù degli 8
ristoranti interni da cui si può liberamente scegliere e farsi aprire una
bottiglia anche solo per mezzo bicchiere di assaggio. Certo non parliamo di
cantine rinomate ma comunque di un’offerta internazionale (Grecia ovviamente ma
anche Italia, Francia, Cile, Spagna, Sudafrica) che ti permette di compiere un
giro del mondo vinicolo di alta qualità (cito uno chardonnay francese e un
passito greco veramente ottimi).
Già, i ristoranti…Penso che molto del successo delle recensioni siano dovute a
questo fattore. Oltre al classico ristorante internazionale a buffet (comunque
di livello molto superiore ad altri 5* dove siamo stati) vi sono altri 7
ristoranti interni a tema (cucina internazionale, greca, locale di kos,
provenzale, spagnolo, asiatico e ovviamente italiano) oltre a un 9° esterno di
pesce, sito a una decina di km (con transfer gratuito). Tre di questi sono
diretti da chef che in passato hanno meritato una stella Michelin (il greco, il
provenzale e l’italiano) e pur proponendo tutti la stessa formula (saluto dalla
cucina, starter, main course e dessert) la qualità e l'impiattamento sono di
alto livello. Il problema è stato quindi a quale rinunciare visto che i
ristoranti erano in numero maggiore delle sere a disposizione :-(
Il gradimento continua per la vasta offerta di ombrelloni e lettini
(comodissimi) sia in spiaggia che nelle varie piscine dislocate per il resort.
Alle 10 di mattina la situazione in spiaggia era come in foto quindi
dimenticatevi delle squallide corse all’alba per accaparrarsi i posti. Sia in
spiaggia che una delle piscine è riservata a zona adults-only potendo così
contare su quiete e relax.
La spiaggia di Agios Stefanos (dicono una delle più belle dell’isola e per
quanto riguarda la trasparenza dell’acqua posso confermare!) è divisa in due
parti quella a sinistra dei resti della basilica di Agios Stefanos e quella a
destra di fronte all’isolotto dove sorge una chiesetta (molto più densa perché
intervallata da pezzi di spiaggia libera e dall’offerta di water sport come
catamarani, pedalò, water-jets, padel, ecc.); stranamente qui ci sono le zone
riservate alla “Deluxe Collection”, suite ancora più esclusive e con un grado di
servizi ancora più ampio (concierge privato, trattamenti spa, menù cuscini,
personale che ti disfa i bagagli, ecc.).
Il personale è forse la chicca di maggior pregio della struttura. Solitamente in
una vacanza capita sempre il cameriere lento, quello che si dimentica qualcosa,
che capisce male o poco incline al sorriso. Qui sembra che l’ufficio HR faccia
un recruitment con il lanternino, perché TUTTI parlano un ottimo inglese
(vorranno il C1 di Cambridge come requisito?), TUTTI hanno un modo di porsi
ultra cortese e gentile ma non così ossequioso da metterti in imbarazzo.
Coadiuvati probabilmente da un management capace e da procedure e software che
funzionano, il livello di velocità e solerzia dalla tua richiesta all’esecuzione
è impressionante. Quando in certi paesi o hotel mi dicono “ehh, ma sei in
ferie, anche se aspetti 5 minuti in più cosa cambia?!” non lo sopporto,
perché è proprio in ferie che non voglio incazzarmi! Qui veramente non è mai
accaduto (ok, una volta al Provenzale il tavolo da noi riservato non era pronto
al nostro arrivo ma non per colpa loro…) e sia in spiaggia, che a colazione,
pranzo e cena non possiamo dirci che veramente ultra-soddisfatti dell’attenzione
ricevuta. Cito per ringraziare tutti la signorina Chrysa con la quale ho
discusso delle politiche di sustainability a cui tengono molto e il giovane
beach-boy George che si faceva i kilometri per venirci a chiedere almeno ogni
30’ se gradivamo da bere o mangiare (oltre a passaggi non richiesti di anguria,
mini club-sandwich e perfino pulizia occhiali!)
Sulla camera (tra l’altro upgradata gratuitamente da premium a junior-suite con
giardino privato) nulla da dire: la struttura è del 2019 (e immagino nel 2020
usata gran poco), quindi tutto nuovo, con un grado di insonorizzazione mostruoso
(mai sentiti i vicini, me neppure la doccia e lo sciacquone del TUO bagno
confinante con il letto!), mini bar -ovviamente- rifornito e free e pulizia
impeccabile.
Insomma, avrete capito che ci è proprio piaciuto e sono già tentato per l’anno
prossimo da un suo gemello a Corfù o in Peloponneso.
L’Isola di Kos
Il fatto che in hotel si stesse così bene unito al rent-a-car di soli di 3
giorni (a proposito, l’Ikos Aria tra i vari benefit offre anche un giorno di
noleggio gratis di una delle Mini che mettono a disposizione!) hanno fatto sì
che abbiamo girato molto meno delle precedenti esperienze elleniche dove ogni
giorno cambiavamo spiaggia. Quello che abbiamo visto comunque, a essere sincero,
non ci ha particolarmente strappato l’urlo, ma forse ripeto era il mood da
svacco che ha influito.
Kos Town non è nulla di che tranne un vecchio tronco praticamente morto e
sostenuto da impalcature spacciato per l’albero sotto il quale si intratteneva
Ippocrate e le rovine del Castello di Neratzia riaperte al pubblico dopo
il terremoto del 2017. Se prima consideravo gli italiani come il popolo più
scellerato a conservare e non valorizzare i tesori archeologici, penso di aver
trovato chi li batte, i greci! Il succitato Castello, il sito di Asklipieio
e la già citata basilica di Agios Stefanos che avevamo praticamente
dentro il resort sono esempi di rovine “buttate là per terra” che in
altri contesti (penso agli USA dove gli historical point sono case del 1920!)
verrebbero messi sotto plexiglass e corredate di mille cartelli e spiegazioni.
I paesini dell’interno si riducono spesso a lunghe litanie di bancarelle
turistiche (Zia ad esempio) o a normali agglomerati di case spesso non
finite (Pyli, Kefalos, Antimachia) che ci hanno ricordato
la -per noi- deludente Malta.
Capitolo spiagge: ve ne sono molte e con l’acqua spesso bella e
trasparente (anche se fredda, 22 non per gli amanti dei brodi tropicali come
me), ma fatico a ricordarne una veramente da ohhh come invece ci capitava con le
visioni dall’alto a Cefalonia. Tigaki e Mastichari sulla costa
nord hanno un bel litorale ma molto ventoso e ondoso, a sud è carina Magic
Beach e Kardamaina, mentre sulla costa ovest Agios Theologos e
Paralia Beach sono più difficili da raggiungere (soprattutto la seconda,
consigliato il Quad o un Buggy) quindi più isolate e tranquille ma nulla di che.
A pochi km da noi infine Limnios e la brutta e algosa Kohilari
(indicata però per il Kitesurf)
Sicuramente armati di pazienza e di mezzi adeguati si riusciranno a trovare spot
da favola, ma mediamente dimenticatevi la bellezza delle Chora delle Cicladi o i
panorami caraibici di altre isole.
Conclusioni
Non ho citato i 7 giorni 7 di totale, completa, full, maneancheacercarla
assenza di nuvole e temperature alte ma mitigate dall’onnipresente vento
greco (mai fastidioso e anzi gradito). Dire “è il miglior hotel in cui siamo
stati” è sempre difficile per non far torto ad altre strutture altrettanto
eccellenti, di sicuro un posto nella Top 3 se lo è guadagnato. Kos diciamo che
l’abbiamo trovata così così, ma ci mancano talmente tante altre isole
dell’arcipelago greco da visitare, che solo dopo averne viste molte altre
potremo fare un paragone dare un giudizio definitivo. Kalispera e efcharistó
Ikos Aria!
Photogallery e Commenti
La photogallery principale non è ricca
come in altre occasioni, la pigrizia ha colpito anche nella mia passione fotografica
:-)
Se avete commenti o dubbi su un viaggio simile che state organizzando, non esitate
a contattarmi.