Maggio/Giugno 2006
per la quarta volta sul Mar Rosso (le precedenti nel
1998 e nel 2003 a Sharm e nel 2005 a Marsa Alam)
la scelta cade su una zona poco frequentata: Berenice e più precisamente Lahami Bay nell'albergo
omonimo. Situata a 160 km dall'aeroporto di Marsa Alam deve proprio al lungo (circa
2 ore) trasferimento in pullman il fatto che non è una meta molto gettonata, ma
questo a mio parere è un suo punto di forza. Immaginate 150 km di deserto (intervallato
solo da qualche posto di blocco che si segna che siete passati e lo comunica al
prossimo nel caso spariste nel nulla..), poi l'hotel, poi altri 150 km di sabbia
e roccia e quindi il confine con il Sudan (e da lì in poi immagino che il paesaggio
non cambi molto)... ecco avete capito perchè la clientela tipica del Lahami è il
sub in cerca di bei fondali, la coppia che cerca pace e relax, l'anziano che va
a letto alle 9 e talvolta il giovane mal consigliato dall'agenzia che la seconda
sera tenterà il suicidio visto l'alto livello di animazione e divertimento :-)
L'hotel è offerto in Italia da
Turisanda, ma se siete altoatesini e soprattutto se non avete un'amica insider
che vi gira le offerte last minute ultra convenienti (grazie Dani...), consiglio
di andarci con
Neckermann da Monaco che offre gli stessi identici servizi a costi molto
minori (ho appurato di persona che non è vero che al tour operator italiano vengono
riservate le camere fronte mare migliori...)
Il
resort è un 5 stelle "egiziano" (dove la quinta di solito è regalata),
offre solo trattamento di mezza pensione ma è possibile pranzare nel ristorante
della piscina o in quello della spiaggia con piatti leggeri (insalate, pizze, sandwich)
a prezzi abbastanza contenuti. A colazione e a cena il ristorante a buffet offre
una buona varietà di pietanze (internazionali e locali) cucinate con gusto e al
riparo da sgraditi contrattempi intestinali (che comunque sono in agguato per i
soliti sbalzi termici di aria condizionata). Sono inoltre presenti altri due ristoranti
alla carta, uno di cucina "italiana" e uno di pietanze a base di pesce.
Chiudono la parte gastronomica il bar acquatico nella piscina sotto la cascata e
la tenda beduina dove la sera si può gustare un caffè turco fumando il narghilè.
Le camere ben arredate (e sorprendentemente ben tenute dato che di solito la manutenzione
lascia sempre a desiderare) sono tutte vista mare, molto spaziose (40, 50 mq circa)
e con veranda privata (se al piano terra) o con una spaziosa terrazza se poste al
primo piano. Il personale, sia di housekeeping che i camerieri, sono molto efficienti,
gentili e disponibili (non si sa se per la mancia o per indole...). E' comunque
gente che si fa il mazzo; il beach boy ad esempio ci raccontava di avere moglie
e due figli piccoli che non vedeva da tempo e che per raggiungerli (al Cairo) si
sobbarcava ogni tanto 13 ore di macchina.. massimo rispetto!
Le spiagge sono 3: quella
dei windsurfer praticamente deserta in quanto fare il bagno in quel tratto di mare
significa rischiare la collisione con le tavole, quella centrale posta davanti alla
piscina e alla reception frequentata solo da chi non sa nuotare e desidera fondali
di sabbia digradante stile Adriatico ed infine la spiaggia "nord" che
si protende davanti al tratto di barriera "casalinga" (l'house-reef).
Ombrelloni con paravento (molto distaccati gli uni dagli altri), lettini con materassini
e teli mare sono ovviamente a disposizione di tutti e dato che molti ospiti passano
la giornata sulle barche del diving non vi è mai il problema di non trovare posto
o di doversi alzare presto per occupare i lettini come avviene in altri resort.
Proprio il fatto che gli ospiti teutonici sono quasi tutti assenti durante il giorno
e che hanno orari di cena e colazione diversi (cenare alle 7 per loro è già tardi..)
l'impressione è che l'hotel sia sempre "vuoto" e uno degli aspetti che
ho più apprezzato è stato proprio il silenzio "assordante" che accompagnava
le mie letture sotto l'ombrellone.
La barriera è molto bella e ci si ritrova a passare molte ore in acqua anche in
virtù del fatto che già a fine maggio era già bella calda (27/28 gradi dalla superficie
fino a -30 senza ombra di termoclino). Vi sono diverse secche e rami di reef da
esplorare, alcune ogni tanto con un po' di corrente (ma mai niente di eccezionale)
e purtroppo talvolta con una visibilità non perfetta (soprattutto il pomeriggio).
Stiamo sempre parlando di minimo 5, 6 metri e un po' di sospensione, anche se ho
sentito subacquei immergersi e dire che "non si vedeva niente !!"... si
vede che non hanno mai fatto immersioni al Garda dove certe volte se stendi il braccio
davanti alla maschera non vedi la tua mano. Due volte al giorno una simpatica ragazza
italiana dello staff di Turisanda accompagna gli ospiti a fare snorkeling spiegando
e mostrando pesci e coralli che si incontrano di volta in volta (è possibile anche
seguire un mini corso di biologia marina con due lezioni serali).
Sul diving
Oceanpro Diveteam ero preparato da alcuni commenti sentiti da amici
e sapevo che è un po' "particolare". Iniziamo col dire che è gestito
da tedeschi (non ho capito se svizzeri o germanici) e anche se per me non era di
nessun ostacolo, nessuno parla italiano (salvo un egiziano che tenta di spiccicare
un paio di parole ma è meglio se lasciate perdere). Oltre al tedesco comunque l'inglese
è parlato quasi da tutti gli istruttori (purtroppo spesso sono i nostri connazionali
che fanno fatica e anzi si meravigliano come mai il resto del mondo non parli l'italiano).
La puntualità e l'ordine sono ovviamente teutonici... arrivate 5 minuti in ritardo
o spostate la vostra cesta di qualche centimetro rispetto a quanto assegnato, e
nelle migliori delle ipotesi ricevete un solenne cazziatone, nella peggiore vi avranno
lasciato a terra. Pur con la loro precisione comunque sono riusciti a perdere una
mia prenotazione di una full day e a caricare la cesta su una barca diversa da quella
con cui stavo salpando (ho visto sorrisi "tirati" ai miei sfottò sul fatto
che in un diving italo/sudtirolese non sarebbe mai successo...). Teoricamente le
tipologie di immersioni sono tre: full-day, housreef-boat e dalla spiaggia. Le prime
si svolgono su barche moderne e comode lungo varie rotte distanti circa un paio
di ore di navigazione; i siti più lontani purtroppo sono raggiungibili solo con
mare poco mosso (evento abbastanza raro), non sono propriamente economiche (oltre
ai 20/22 euro a immersione se ne devono aggiungere 19 di barca, 3 di "entrata
parco", 25 pound di pranzo e le bevande vengono segnate sulla camera !! insomma
una full day ti costa quasi 75 euro) e soprattutto non puoi sceglierti il sito/barca
su cui andare; in pratica decidono loro pur facendo una rotazione in modo che se
ne fai parecchie vedi più posti ma se come me ne fai solo un paio e volevi proprio
quelle secche sei fregato... Per quanto riguarda le immersioni con lo zodiac (o
altro natante) direttamente dalla spiaggia durante la mia settimana non era possibile
effettuarle per un non ben identificato "blocco" da parte delle autorità
locali; la mia impressione è che avevano poche richieste e non li conveniva muovere
il mezzo solo per un paio di sub. Infine le immersioni direttamente da terra sull'house-reef:
si possono fare autonomamente e (ovviamente) almeno in 2 persone... peccato che
per chi come me era sprovvisto di partner la risposta fosse sempre "arrangiati
e cercati qualcuno...". Un paio di volte sono riuscito ad aggregarmi ad un
gruppo (una coppia svizzera e un terzetto di simpatici viennesi tra cui un signore
"leggermente" sovrappeso che doveva munirsi di 18 kg di zavorra per scendere),
ma altri giorni che sarei andato volentieri in acqua ho dovuto rinunciare pur essendo
disposto a pagare un istruttore a farmi da "buddy". Insomma se siete un
sub "single" che non può fare 5 full-day a settimana pena il divorzio,
questo NON è il diving adatto. Chicca finale: ho rotto il cinghiolo di chiusura
di gomma di una pinna... ho chiesto se potevano prestarmene uno per la settimana
anche pagando un eventuale "noleggio"; niente da fare, ho dovuto acquistarlo
(usato e non della marca della mie pinne) al modico prezzo di 17 euro che per un
lercio pezzo di gomma mi sembra veramente tanto !! A Sharm presso il diving Crab in analoga situazione un cinghiolo per
la maschera mi era stato prontamente regalato senza neppure fiatare... (PS chissà
perchè nel kit di emergenza che mi porto dietro comprendente di tutto, da o-ring
di qualsiasi diametro a pezzi di sagole di ogni lunghezza, non c'è mai quello che
serve !)
Pur con l'esperienza semi-negativa del diving sono comunque riuscito ancora una
volta a godermi questo fantastico specchio d'acqua che è il Mar Rosso. Munito di
una piccola digitale scafandrata (ahimè completamente automatica e per niente settabile)
ho cercato di portare a casa i colori e le bellezze di questi "giardini"
subacquei (San Photoshop ci ha messo del suo per togliere un po' di dominanti azzurognole),
ma nulla può sostituire la pace e la tranquillità di quando si sta sott'acqua a
godersi lo spettacolo... prima che tutta la costa egiziana diventi come Naama Bay
non fatevi sfuggire l'occasione per mettere la testa dentro uno dei più begli acquari
del mondo !