Gennaio 2003: la nostra prima volta alle Maldive...
La scelta cade sull'isola di Athuruga, situata nella parte
sud dell'Atollo di Ari.
Abbinato ad un tour in Sri Lanka
di 7 giorni, siamo rimasti ad Athuruga per altri "soli" 7 giorni:
a chi dice che una settimana alle Maldive basta perché dopo ci si stufa NON CREDETECI!
Se amate il mare, la pace, la tranquillità, il relax e volete dimenticarvi lo stress,
il lavoro, ecc. questo è il posto per voi...io ci sarei rimasto anche un mese !!!
L'isola è raggiungibile con uno stupendo volo di trasferimento di 25
minuti in idrovolante dall'aeroporto di Male, durante il quale si assiste ad un
panorama mozzafiato...
All'arrivo ci accoglie Lorenzo, il responsabile di Hotelplan, nonché il biologo dell'isola, con
il quale ho frequentato un corso di biologia marina tropicale composto da interessantissime
lezioni teoriche (accompagnate da diapositive) e da uscite in snorkeling dove finalmente
impari a riconoscere pesci e coralli.
Tolte da subito le scarpe che rimetteremo (purtroppo) esattamente 7
giorni dopo, mi faccio il "tour" dell'isola che dura circa 8 minuti!!
Athuruga infatti è abbastanza piccola se paragonata ad altri resort; dispone di
46 bungalow tutti situati sul perimetro, alcuni singoli ed altri doppi. Le camere
sono arredate con gusto, dispongono di tutti i confort tranne (cosa apprezzabilissima)
la TV... proprio il fatto che non arrivino giornali, fax, tv, radio rende ancora
più bello lo staccare dalla vita quotidiana (per i masochisti comunque segnalo che
funzionano i nostri GSM e che c'è un internet point, ma se siete furbi dimenticateveli!!)
Il bagno, come spesso accade alle Maldive, è "aperto", (sanitari
e lavandini sono coperti da una tettoia, mentre la doccia è proprio a cielo aperto)...se
all'inizio sarete scettici su questa cosa, vedrete che cambierete subito idea.
La cosa più bella è ovviamente l'avere la spiaggia e il mare esattamente
davanti alla camera (il nostro bungalow, il 42, è quello segnato dal cerchietto
rosso); ciò significa godersi la vista del mare (albe o tramonti a seconda della
posizione) dall'ombra della vostra veranda, oppure di approfittare del frigobar
della camera ogni volta che il sole e il caldo della spiaggia vi asseta...
Il trattamento offerto da
Planhotel (piccola catena svizzera che alle Maldive offre anche Thudufushi)
è di tipo All Inclusive ed oltre ai consueti 3 pasti con bevande (anche alcoliche
escluso lo champagne) comprende gli snack bar, le consumazioni del frigobar personale
(che vengono subito rifocillati dagli efficienti e discretissimi room-boys), tutti
gli sport d'acqua escluso le immersioni (catamarano, snorkeling con attrezzatura,
canoe, windsurf, laser boat) e tre escursioni in dhoni (isola deserta, isola dei
pescatori e pesca al tramonto al bolentino), nonché addirittura la lavanderia e
le sigarette sfuse!
L'isola come si vede dalla foto dispone di un proprio "house-reef",
ovvero di una barriera corallina propria dove si può fare snorkeling godendo della
vista di numerosi pesci tropicali (pappagallo, balestra, lion-fish, butterfly, ecc)
ma anche di incontri più emozionanti: tartarughe, razze, trigoni, pastinacche e
le favolose mante che ogni mattina si spingono con la loro nuotata elegante fino
ai limiti del reef. In laguna poi scorazzano allegramente una quindicina di piccoli
squali pinna nera (assolutamente innocui) che vivono lì i loro primi sei mesi.
Lo snorkeling comunque ovviamente è nulla se paragonato a ciò che ho
visto nelle 7 immersioni fatte nelle tille (secche) circostanti...
Il diving (The Crab) è gestito
da 4 simpaticissimi ragazzi italiani (Toni, Sabina, Patrick e Marlise) dei quali
due addirittura conterranei (altoatesini della zona di Merano). Il corallo dopo
la "cotta" subita pochi anni fa a causa dell'innalzamento della temperatura
dell'acqua (causa Niño), comincia a ricrescere e ciò
si nota soprattutto nei posti lontani dai resort e ad una certa profondità. L'immersione
più spettacolare è stata sicuramente quella di Atabu Tilla, dove ci siamo adagiati
sul fondo di un corner e ci siamo goduti per 40 minuti buoni una decina di squali
pinna grigia che ci giravano attorno (senza contare il pinna bianca che dormiva
in tana, i 2 pesci pietra "invisibili" e i pesci chirurgo che giocavano
con le tue bolle durante la tappa di rispetto). Oltre ai 4 istruttori, efficientissimi
anche i maldiviani che guidavano i dhoni, ti assistivano nella vestizione e si occupavano
di sciacquarti tutta l'attrezzatura e di fartela trovare sempre pronta all'immersione
successiva.
Anche sulla cucina nulla da eccepire: pesce e carne cucinate al volo
alla griglia, una varietà incredibile di dolci e, per i nostalgici, piatti della
cucina italiana.
Insomma fino a questo momento la nostra più bella vacanza mai fatta
ed uno dei pochi posti (anzi fino ad ora l'unico) dove desideriamo tornare... A
presto Athuruga !