4 gennaio 2018 20:07
Comprare un libro fotografico ai tempi di Instagram
Il titolo del post potrebbe essere inteso come una domanda: ha ancora senso, nell'epoca di Instagram, di centinaia di siti più o meno famosi di foto come Flickr o 500px, di zilioni di photoblog o siti-portfolio di professionisti o amatori, tutti consultabili gratuitamente, spendere soldi in un libro fotografico?
La risposta che mi sono dato, dopo un acquisto compulsivo su Amazon del libro di Steve McCurry "The Iconic Photographs" è SI!, cento volte SI.
Dopo aver letto la biografia scritta da Gianni Riotta del celeberrimo fotografo americano, la cui "ragazza afgana" è quasi famosa come la Gioconda di Leonardo, mi era venuta voglia di dare un volto alle fotografie raccontate a parole da lui e dal giornalista italiano. Avrei sicuramente potuto guardarmi su internet il suo portfolio ufficiale, ma dopo molti anni che non compravo (o non mi venivano regalati!) libri fotografici, mi è venuta voglia di riprovarci.
Il piacere di sfogliare un tomo del genere di questa qualità è innegabile. Size Does Matter, come dice quella mia amica :-) , e infatti le dimensioni ragguardevoli contano molto. Ogni pagina contiene infatti una sola fotografia (orizzontale o verticale) di misura 36x24, nel suo logico e originale formato 3:2. Molte fotografie inoltre sono stampate a doppia pagina, dove è vero che si perde un po' di dettagli nella piega, ma allontanandosi un attimo si riesce a percepire comunque la foto nella sua interezza.
Abbastanza inspiegabile il fatto ogni tanto di lasciare una pagina bianca, forse non sono riusciti a combinare il numero di foto con quello delle pagine oppure non volevano mischiare nella stessa facciata una foto verticale e una orizzontale.
La stampa della casa editrice Phaidon è impeccabile. La carta ha quel giusto grado di opacità per evitare i riflessi, ma al contempo è sufficientemente lucida per esaltare il grado di "razor sharpness" che certe foto hanno.
Foto a cui si contrappongono quelle con una vistosa grana, visto che parliamo di scatti analogici degli anni 90, dove già un 400 ISO mostrava i suoi segni. Ma è una grana "bella", diversa dal rumore digitale dei nostri sensori. Senza fare il nostalgico anziano del "era meglio il vinile del CD", in un'epoca di ricerca della perfezione ottica, abituati a fare pixel-peeping e crop al 100%, guardare una foto solo per i suoi contenuti e non per la tecnologia è un piacere diverso.
Sharp or grain ?
I colori, punto forte di molte fotografie iper-sature di McCurry, sono resi divinamente. Ho iniziato a sfogliare il libro sotto una lampada alogena molto calda e dopo poche foto mi sono reso conto che non stavo visualizzando fedelmente le immagine. Mi sono quindi armato di una torcia a led bianco dal raggio molto largo, e vi giuro che la differenza è abissale. Ho visto esplodere gli azzurri dei burqa delle donne afgane o i verdi delle piantagioni indiane. So che è un po' da malati cercare il white balance perfetto in un libro, ma che volete farci…
Le fotografie non sono "sporcate" da nessuna didascalia, in quanto queste si trovano in fondo al libro corredate di titolo, anno e una breve descrizione. In un certo senso ciò rende la collezione molto pulita, ma se si vuole subito sapere il contesto dello scatto, bisogna fare avanti e indietro tra le pagine. Io ho optato per una lettura consecutiva e poi in un secondo momento mi sono dedicato alla lettura delle captions che riportano un breve trafiletto, ma ahimè nessun dato tecnico (comprensibile, mica c'erano i dati EXIF una volta…).
Per chi volesse un maggior racconto testuale, oltre alla biografia già citata, esiste un altro libro, sempre delle stesso formato (altezza 35cm) e stessa casa editrice Phaidon quindi immagino di altrettanta qualità. Si chiama Untold. The stories behind the photographs (ed. inglese) ed è disponibile anche in italiano col titolo di "Le Storie dietro le fotografie" (ma a un prezzo spesso più alto…).
Oltre che per un piacere degli occhi, un libro del genere è utile anche didatticamente? Eccome! Se uno conosce le regole basi che governano il mondo della composizione fotografica (la stra-famosa regola dei terzi, ma anche le meno note "occhio dominante" o "linee guida") sarà divertente e molto facile trovare in ogni foto l'applicazione di uno o più di questi pattern (direbbero i software architects).
Ed in effetti, durante un mio recente corso di fotografia che mi ha visto docente, ho mostrato questo video che esemplifica molto bene 9 di questi "tips".
In conclusione, se siete appassionati di fotografia e come me siete un po' stufi di vedere ogni giorno centinaia di splendide Tre Cime di Lavaredo o la chiesetta di Ranui in Val di Funes presa da ogni angolazione, concedetevi il lusso di una bella edizione da sfogliare sulla vostra poltrona accompagnato magari da un buon vino o superalcolico da meditazione.
Buona lettura.