Crazy Wheels

Crazy wheels

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Silvia sulla moto e sullo sfondo Nildo e MillaCrazy wheels: ovvero le  moto a quattro ruote. Si è trattato di una simpatica escursione di mezza giornata con queste divertenti moto a quattro ruote a trazione integrale adatte a tutti i tipi di terreno: dall'asfalto agli sterrati veloci, dalla sabbia ai guadi di un fiume.

Con la compagnia di due simpaticissime persone conosciute in questa vacanza (Nildo e Milla) partiamo per questa "avventura" passando i primi minuti a studiare il funzionamento della moto (cinque marce a pedale, tre freni -due sulle leve uno a pedale-, acceleratore a "grilletto" sul pollice ma soprattutto una strana sensazione nelle curve...dimenticatevi di essere su una moto, perché con la guida motociclistica non ha niente a che fare).

Il gruppo nei pressi delle piantagioni di canna da zuccheroDopo alcuni sterrati "tecnici" e con in bocca già mezzo chilo di polvere ci fermiamo presso un'arena dove si svolgono i combattimenti tra galli e dove compriamo sacchetti di caramelle che useremo nell'attraversamento dei villaggi per lanciarle ai numerosi bambini (il termine "lanciare" è appropriato in quanto in questo modo si evita che i bambini vengano troppo vicini alle moto rischiando di farsi del male). Sicuramente la vista di questi villaggi fa assaporare quell'autentico "sabor domenicano", ma lascia un po' l'amaro in bocca vedere la povertà (anche se molto dignitosa) di queste famiglie di contadini soprattutto se paragonate all'opulenza dei villaggi turistici. Si consideri che un contadino guadagna 12 dollari americani (l'equivalente di un paio di mance di noi turisti) ogni tonnellata di canna da zucchero raccolta!

Rio ChavonSuccessivamente entriamo in una di queste piantagioni di canna (dal quale si ricava anche l'ottimo rum) che percorriamo in lungo e largo perdendo completamente il senso dell'orientamento. Dopo una discesa tecnica su uno stretto sentiero e dopo aver bagnato le ruote (tutti noi speravamo in un guado alla Indiana Jones) nel fiume Rio Chavon, ci fermiamo presso una capanna immersi in una vegetazione sub-tropicale che ricorda molto i paesaggi orientali (non per niente proprio qui sono stati girati film come Apocalipse Now, Rambo, ecc.)

Qui abbiamo la fortuna di fare amicizia con la guida locale che fa le riprese con la videocamera, che ci accompagna nell'interno della "giungla" spiegandoci tutta la flora che incontriamo man mano.

Il ritorno si svolge in parte su strade asfaltate e in parte su sentieri sabbiosi e ultra-polverosi che ci riducono a emuli di concorrenti della Parigi-Dakar (solo per quanto riguarda lo strato di sabbia che abbiamo addosso..)

Dopo l'ultima sosta nel villaggio di pescatori di Bayahibe (dove Rambo-Nildo sfoggia il suo super-fisico per un bagno rigeneratore) torniamo all'hotel desiderosi di lavarci di dosso la polvere e il fango ma contenti di questa gita. 


Sopra: le moto Yamaha tra i banani

A destra: Nildo e Milla alla partenza (sono puliti in faccia!) e pomodorini e peperoncino tra i sentieri.