Swakopmund

Verso la costa

Ripartiamo a malincuore da questo inospitale ma bellissimo posto in direzione Swakopmund. Per la prima volta incontriamo qualche macchina che ci precede e facciamo conoscenza con la polvere non solo entrante dal retro ma anche davanti!! L’unica soluzione è rallentare e tenere molte centinaia di metri di distanza, anche perché sarebbe un delitto vedere nascosti o offuscati i diversi tipi di panorami desertici che ti si propongono nel corso del tragitto.

Solitaire, Naukluft Park, Welwitschia Drive

La tappa di Solitaire è obbligata… ricordo ora con un sorriso quando durante la pianificazione Silvia si preoccupava chiedendomi “sì, ma come faremo a trovare il negozio dove vendono la famosa Apple Pie?!”

Quando il paese è composto da un distributore di benzina e da una Bäckerei non è molto difficile! Fatta quindi la seconda colazione con qualche muffin e fatta scorta di torta di mele dal peso specifico dell’uranio 238, ripartiamo puntando ad entrare nella zona del Naukluft Park percorribile solo con il permesso comprato il giorno prima a Sesriem.

L’entrata è segnata a malapena, non è neppure una “D”, ma una lunga serie di sterrati (un paio di centinaio di km) che ci portano all’ingresso della Welwitschia Drive SENZA MAI incontrare una macchina. Devo dire che un po’ di preoccupazione sale, al pensiero che se si rompesse la macchina e il cellulare non prendesse, non sarebbe proprio una passeggiata di salute.

Dopo molti km e ore, finalmente scorgiamo la famosa “piantaccia” mirabilis famosa per la sua eccezionale longevità (alcune fino a 2000 anni). Più che la pianta ci rimarrà impresso il panorama “lunare” di quello che infatti si chiama “Moon Landscape”.

Swakopmund

È il momento per mangiare la famosa torta “in the middle of nowhere”, e poco dopo raggiungiamo Swakopmund annunciata dalla scomparsa del sole e dal termometro che dai 35° dell’interno è crollato in pochissimo tempo ai 16° della grigia costa. Capiamo subito che non sarà la nostra meta preferita: freddo, grigio, umido…siamo in Africa o sul Mar del Nord ?

Riposino alla Namib Guest House e cena in un famoso ristorante posto alla fine di un lungo molo che purtroppo si rivelerà nefasta per il mio stomaco: risultato seconda (e ultima per fortuna) notte in bianco con ri-proposizione della prima comunione!

Il giorno dopo faremo un giro in città, purtroppo tutta chiusa in quanto è domenica, e il nostro giudizio non cambierà.

Walvis Bay e Sandwich Harbour

I fenicotteri che si incontrano nella laguna appena fuori Walvis e soprattutto l’escursione in Land Rover sulle dune sabbiose di Sandwich Harbour sono le uniche cose che non ci fanno rimpiangere di aver dedicato una parte del viaggio alla costa.

Purtroppo ho compiuto un errore di valutazione prenotando l’escursione in jeep alla mattina in quanto il meteo è SEMPRE grigio e nebbioso, mentre nel pomeriggio molte volte esce il sole. Pazienza, anche la foschia ha il suo fascino (non è vero, fa cagare e i colori del sole sono 100 volte meglio!!) ma comunque a parte le foto, l’escursione è piaciuta molto soprattutto a Silvia che non si aspettava l’aspetto “adrenalinico” –parola forte- delle salite e discese sulle pendenze assurde delle dune. Anche qui facciamo gradite conoscenze, una coppia di ragazze svizzere che era la terza volta che bucavano in 5 giorni (!) e un gruppo di toscanacci che ri-incontreremo n altre volte in posti diversi.

La parte nord della costa chiamata anche Skeleton Coast per la presenza di relitti di navi spiaggiate la vedremo la mattina successiva; il programma era di spingersi fino a Cape Cross per vedere le distese di otarie e leoni marini che affollano il litorale, ma stufi del tempo grigio e disillusi da alcuni pareri letti (puzza terribile, ecc.) al bivio della C35 che entra verso l’interno giriamo volentieri a destra e dopo pochi minuti ecco per fortuna ricomparire il sole.